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Salernitana, due trattative quasi chiuse e un budget non elevato. Iervolino non vende
Salernitana a caccia di rinforzi per colmare l'evidente gap tecnico con le dirette concorrenti e per ripagare la fiducia di una tifoseria che, fatta eccezione per qualche striscione esposto la scorsa estate, ha deciso sorprendentemente di non contestare la società capitanata dal tandem Iervolino-Milan nonostante la doppia retrocessione di fila e il lungo elenco di promesse non mantenute. Aver messo a disposizione del direttore sportivo Daniele Faggiano un budget ben al di sotto delle aspettative popolari (si parla di meno di un milione di euro) acuisce il malcontento di chi proprio non riesce a spiegarsi i motivi di un tale ridimensionamento progettuale ed economico. L'attuale proprietà si presentava a Salerno circa 3 anni fa e parlava apertamente di sogno Europa prospettando un super settore giovanile, un grande certo sportivo, un brand internazionale per sponsorizzare lo stadio, un rapporto di simbiosi con la piazza e l'acquisto di campioni affermati. Sembra invece passata una vita da quando Iervolino contattava Mertens e Cavani mentre Milan incontrava l'Inter mettendo sul tavolo 20 milioni di euro per acquisire il cartellino di Pinamonti. Era l'epoca di Dia, Ochoa, Ribery, Candreva, Ederson, Manolas, Piatek e di un club che poteva permettersi un mister come Paulo Sousa e risultati d'eccellenza contro tutte le big della A. Oggi commentiamo invece il doppio salto all'indietro e tante sessioni di mercato basate anzitutto sulle cessioni, con Petrachi prima e Faggiano poi che hanno lavorato tra mille difficoltà.
Eppure Iervolino non vende. Nei primi due anni il patron prometteva amore eterno sotto la curva Sud, organizzando una grande festa in città per celebrare il miglior campionato della storia. Nell'estate del 2023, invece, fece di tutto per cederla chiudendo virtualmente l'accordo con la Brera Holdings prima di un clamoroso dietrofront. Nel tempo altre presunte cordate hanno chiesto di incontrare i legali granata per chiedere informazioni, anche professionisti campani con trascorsi recenti nel mondo del calcio. Senza dimenticare la voce Luxottica-Del Vecchio e la proposta di Gerardo Soglia, imprenditore innamorato della Salernitana; il padre, Giuseppe, riportò in B I campani nell'estate del 1990, testimonianza del legame viscerale tra questa famiglia e il territorio. Niente da fare, però. Fu Milan a spiegare i motivi del rifiuto: "Riteniamo che una trattativa seria avvenga in sedi private e non che se ne parli pubblicamente. Con il dottor Soglia abbiamo scambiato due chiacchiere davanti a un caffè, ma abbiamo chiarito che la cessione della Salernitana non è in agenda. Iervolino sta ritrovando entusiasmo ed è presente, come certificano gli investimenti e le ricapitalizzazioni". Un pò stesso concetto che l'AD Pagano e il ds Faggiano hanno ripetuto nelle recenti interviste. A fine stagione, a prescindere dalla categoria, gli scenari non dovrebbero cambiare, l'unica novità potrebbe essere rappresentata da Pagano presidente se Milan dovesse lasciare dopo quattro campionati. Smentito invece il Fabiani-ter: l'attuale DG della Lazio è profondamente legato alla piazza, è il dirigente più vincente della storia granata e ha lasciato un ottimo ricordo, avendo determinato anche la famosa salvezza del 7%. Persone molto vicine a Iervolino spingono per il ritorno, se ne riparlerà eventualmente nei prossimi mesi. Ma Faggiano resterebbe comunque saldamente al suo posto. Il bilancio non rappresenta un problema, visto che oltre alle tante spese si possono registrare incassi importantissimi in questo triennio: 25 milioni di paracadute, un centinaio dai diritti tv, introiti di rilievo al botteghino, le plusvalenze Kastanos, Ederson, Mazzocchi, Dia e Tchaouna, gli incentivi per i calciatori convocati in Nazionale, il marketing e gli sponsor. Insomma, le condizioni per fare grossi investimenti, sulla carta, ci sono.
Infine il mercato. A ore la Salernitana conta di ufficializzare l'ingaggio del difensore centrale Arena (Coppolaro fa il percorso inverso e va ad Arezzo) e del centrocampista Carriero, in uscita da Trapani. Sul taccuino del ds ci sono anche Capuano, Dalle Mura, Tosto, Cargnelutti e Manzi per il pacchetto arretrato, Squizzato, Gallo e Schimmenti, il giovane Imputato del Monopoli (operazione molto complessa) e gli attaccanti Piscopo, Sorrentino e Merola. Col Pescara si potrebbe parlare anche del centravanti Tonin, mentre al momento non risultano trattative con il ds Foggia per il trasferimento di Inglese e De Boer in biancazzurro. Il centrocampista olandese non è considerato incedibile e piace molto all'Arezzo. Lescano costa troppo: c'è il no di Iervolino e Milan, l'Avellino ha accettato un'offerta milionaria dal Paraguay e dovrà convincere un calciatore che sarebbe stato felicissimo di indossare la maglia granata. Enorme, però, la distanza tra le parti. Stesso discorso per Bruzzaniti, corteggiato da luglio e virtualmente granata ad agosto prima dello stop alla trattativa scaturito dal no all'esborso di circa 400mila euro. Il Catania, agguerrita diretta concorrente, ringrazia e se ne assicura le prestazioni. In uscita restano anche Frascatore (ipotesi Guidonia, dovrebbe rescindere), Ubani (tornerà a Lecce per fine prestito), Brancolini (ipotesi scambio col Potenza, con Alastra che verrebbe a Salerno) e Varone, mentre Knezovic è corteggiatissimo in C ma ha chiesto di restare fino a giugno.
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