Ancelotti sul Mondiale: "L'Italia fatica, ma come il Brasile è fra le candidate"

Il commissario tecnico del Brasile, Carlo Ancelotti, ha rilasciato una intervista ad ESPN nel corso della quale ha parlato anche del prossimo Mondiale che si terrà nel 2026 fra Stati Uniti, Messico e Canada.
Il Brasile nonostante una storia gloriosa attraversa, un po' come Germania e Italia, un periodo di difficoltà e Ancelotti ne è consapevole nella sua analisi: "Le favorite sono sempre le stesse. L'Argentina, che ha vinto l'ultima volta. In Europa, metto in evidenza la Spagna , che sta facendo molto bene. La Francia ha grandi qualità individuali. L'Inghilterra potrebbe essere nel gruppo delle favorite; non vince da molto tempo. Il Brasile è ovviamente fra i favoriti. Anche l'Italia, ma sta faticando a qualificarsi". Anche la nazionale tedesca era nella sua lista: "Voglio vedere anche la Germania".
Molti si chiedono se Neymar rientrerà in Nazionale: "Non staremo a guardare come gioca Neymar; tutti conoscono il suo talento. Nel calcio moderno, per sfruttare il suo talento, un giocatore deve essere in buone condizioni fisiche. Se è al meglio, non avrà problemi a entrare in nazionale".
Sul suo futuro: "Ho firmato un contratto annuale. Dopo il Mondiale del 2026, tutto è aperto. Penso che fosse giusto firmare un contratto annuale in quel momento. Non ho problemi, se la CBF lo vorrà, a continuare (fino al 2030)", ha detto Ancelotti".
Poi ha aggiunto: "Sono molto felice qui, anche la mia famiglia è felice. Possiamo pensarci. Abbiamo tempo per parlarne, non ho problemi a continuare. Sarebbe fantastico". Nell'intervista, Carlo Ancelotti ha confermato di voler allenare il Brasile già dall'anno scorso. Secondo lui, "preparare il Brasile ai Mondiali è qualcosa di speciale".
Ricordiamo che il Brasile si è qualificato al Mondiale 2026 che si terrà negli Stati Uniti, nel Messico e nel Canada, arrivando quinto al maxi-girone di qualificazione del Sudamerica. L'ultima partita giocata non ha sorriso ai verdeoro, che hanno perso 1-0 contro la Bolivia, giocando però in condizioni difficoltose, a 4.100 metri di altura in terra boliviana.
