Bologna, Italiano: "Io vicino al Milan? Ho sempre pensato solo al Bologna"

Alla vigilia della gara valevole per la terza giornata di Serie A 2025-20026 tra Milan e Bologna, in programma domenica 14 settembre, alle ore 20.45, allo stadio San Siro, è intervenuto il tecnico felsineo Vincenzo Italiano. L’allenatore rossoblù ha parlato così ai microfoni della sala stampa del centro tecnico Niccolò Galli. Queste le sue dichiarazioni. Diretta testuale a cura di TMW.
13.40 - L'inizio della conferenza stampa è previsto per le ore 14
14.01 - Inizia la conferenza stampa di Vincenzo Italiano.
Alla terza giornata ha idea di quanto valga questa squadra per come è stata costruita e per come sta crescendo?
"Un po' di tempo per avere qualche alibi me lo prendo. Detto questo, avevamo la necessità di inserire alcuni giocatori nuovi e la sosta per le Nazionali ci ha rallentati per quanto riguarda Vitik e Heggem. Rowe ci sta mettendo molto impegno per iniziare a capire la lingua e poi per creare l'intesa con i compagni, sono contento per come ha approcciato e la voglia che ha di mettersi a disposizione. Secondo me abbiamo fatto un grande risultato con il Como, sebbene la prestazione fosse migliorabile. Domani ci aspetta il Milan che senza coppe avrà la massima concentrazione per il campionato: il loro obiettivo è noto. Dovremo fare una grande prestazione per portare via punti da San Siro. Non so in che percentuale siamo, ma stiamo crescendo e cercheremo di dimostrarlo già domani".
Quanto è stato vicino ad approdare al Milan questa estate?
"Il mio focus è sempre stato sul Bologna, ho sempre detto che qui si sta bene e si crescerà perché c'è un ambiente ambizioso che ti spinge a migliorarti settimana dopo settimana. Se ci sono apprezzamenti verso il lavoro svolto fa piacere sia a me sia allo staff, ma penso solo al Bologna".
Cosa suscita in lei affrontare il Milan dopo la finale di Coppa Italia?
"Non avendo le coppe e potendosi concentrare sul campionato, ovunque andrà giocherà per questo obiettivo. Una squadra come il Milan deve sempre cercare di primeggiare e, pur non sapendo i loro obiettivi interni, mi aspetto che puntino in alto. Noi dovremo fare una prestazione collettiva di spessore e migliorare rispetto alla trasferta di Roma. Con tutte le difficoltà che abbiamo avuto è presto per vedere una squadra perfetta e che non abbia lacune e problemi in determinati momenti della partita. Abbiamo fatto del nostro meglio per velocizzare questo ambientamento".
Bernardeschi può partire titolare?
"Arriva da un calcio totalmente diverso da quello italiano. Forse si era dimenticato cosa significasse, ma a Roma se ne è reso conto anche lui in un Olimpico pieno e contro una formazione allenata da Gasperini, che è un maestro. Deve fare molto velocemente uno switch perché il calcio italiano richiede velocità e intensità. Lui sta crescendo di condizione in maniera esagerata, anche perché ha un allenatore che lo stimola molto in questo. Appena tornerà in condizione, con quel mancino, sarà il giocatore che ha vinto scudetti e Europeo. Lui ci farà fare la differenza e lo sa".
La preoccupano i cinque infortuni muscolari in un mese?
"Si fa di tutto per cercare di limitare gli infortuni: togliendo sedute di allenamento, facendo riposare determinati giocatori, ma non basta. Sono tutte situazioni che vanno messe in preventivo e succedono dappertutto. Alcuni giocatori con un motore diverso dagli altri sono predisposti ad avere problemini. Penso a Ndoye che l'anno scorso si fece male in allenamento mentre era fermo a fare il palo per un esercizio tattico".
Quanto è cambiato il Milan con Allegri?
"Sinceramente non penso si possa parlare di una squadra diversa da quella dell'anno scorso perché siamo solo alla terza gara. Ci vorrà tempo, ma il Milan visto a Lecce si è preso la rivincita della sconfitta con la Cremonese. È un Milan nona ancora perfetto, ma nessuno lo è dopo due giornate. Hanno aggiunto un pallone d'oro, qualità ed esperienza. Mi auguro di poter parlare di una prestazione all'altezza, che è la nostra priorità in questo inizio".
Quanto è stato importante perdere con il Milan in campionato per vincere la Coppa Italia?
"Ogni gara ha una storia a sé, soprattutto sotto l'aspetto emotivo. L'anno scorso mi ricordo ancora le conferenze post campionato con il Milan che ci avevano dato tante indicazioni per non fare gli errori commessi e in finale ci siamo sistemati di conseguenza".
Cosa pensa delle parole di Fabregas quando dice che vedere il Bologna giocare non lo diverte?
"Ci ho parlato con Cesc a fine partita. Penso che si debba rispettare gli avversari e togliergli tutti i pregi che hanno e poi quando si ha la palla fare il possibile per metterli in difficoltà. Si cresce e si impara ogni volta che si parla con i colleghi e io dal dialogo con lui ho tratto molte indicazioni per crescere ancora".
Chi l'ha sorpresa di più dei nuovi arrivati?
"I nuovi giocatori hanno tutti voglia di entrare nella nostra struttura di gioco: a fine allenamento tutti chiedono indicazioni e si riguardano clip che abbiamo preparato con lo staff. Tutti cercano ogni giorno di avvicinarsi alla nostra idea di calcio".
Ha preparato una marcatura specifica per Modric?
"Dovremo cercare di limitare i rifornimenti e il coinvolgimento con un campione pallone d'oro. Cercheremo di disturbarlo e non fargli scegliere in maniera pulita la giocata. Arriveremo con grande umiltà a San Siro, ci sarà da battagliare".
Si aspettava di trovare un Heggem così pronto?
"Ha disputato una partita clamorosa fatta di attenzione e lucidità nei duelli. La Nazionale ha rallentato il lavoro che potevamo fare in questi quindici giorni, ma è un soldato e piano piano metteremo a posto alcuni difettucci. Dobbiamo cercare di essere più bravo in fase d'impostazione".
Come sta Castro?
"È guarito totalmente. Ha fatto tre mesi con un piede solo e non riusciva ad esprimersi al meglio. Prima dell'infortunio era in rampa di lancio, poi il dolore lo ha depotenziato. Ora è tornato il giocatore che abbiamo ammirato prima dell'infortunio. Quando sta bene lo si può coinvolgere per cercare di cambiare fronte di gioco, cercare la profondità. È tornato il Santi di sempre".
Come sta Odgaard?
"È reduce da un intervento importante, è in ripresa ma ha avuto degli alti e bassi causati dalla voglia matta di rientrare e poi ha avuto un calo fisiologico. Anche l'anno scorso ha alternato momenti in cui ha fatto grandissime prestazioni e poi in altre poteva fare qualcosina in più: lui è così. Non mi interessa se sta bene o male, so che c'è lui quando abbiamo la necessità di lavorare in un determinato modo".
Ferguson può ancora giocare sulla trequarti?
In Nazionale ha giocato di fianco a McTominay, penso che in questo Bologna sia il suo ruolo. Continuo a vederlo lì per visione di gioco e dinamismo".
È pronto a giocare dall'inizio domani dopo 180' con la Scozia?
"Aver visto Lewis giocare due gare intere mi ha reso contento. Mentre altre volte il giocare in Nazionale è deleterio, questa volta la Scozia ci ha dato una mano per fargli ritrovare la condizione e il ritmo. Ora sta molto meglio rispetto a qualche settimana fa. Quando è al 100% è un giocatore indiscutibile. Ci può stare in un'annata qualche situazione di alti e bassi, poi tocca a me capire i momenti e vedere quando un giocatore ti può dare il massimo e far vincere le partite".
Come vede ora Lucumì?
"Ho parlato più volte con Jhon, ma quello che mi interessa è il nostro ultimo colloquio a fine mercato. Ci siamo parlati da professionisti veri e andremo ad affrontare questo campionato insieme con la massima concentrazione. Lui ha capito che deve fare un grande campionato per il Bologna in primis e poi per lui, che a fine stagione avrà il Mondiale. Sono certo che vedremo un Lucumì diverso rispetto alle prime giornate. Sono convinto che tornerà ad essere un punto fermo di questa squadra".
14.30 - Termina la conferenza stampa di Vincenzo Italiano
