Brasile, Ancelotti e il ko a 4.100 metri di altitudine in Bolivia: "È un calcio diverso"

Una sconfitta magari indolore quella subita dal Brasile di Carlo Ancelotti in Bolivia nella notte italiana fra martedì e mercoledì, ma che sta facendo comunque discutere molto in Patria dato il momento delicato della squadra verdeoro.

Certo, il ko va contestualizzato, essendo avvenuto a 4.100 metri di altitudine di El Alto, in Bolivia. Insomma, non esattamente una condizione cui sono abituati tutti, ecco perché la Bolivia è stata favorita nel suo adattamento all'altitudine per imporre il suo ritmo ai brasiliani.

Un aspetto sul quale è tornato anche lo stesso ct Ancelotti: "Questa è stata una partita unica nel suo genere. Ci abbiamo provato, ma è stata una partita molto difficile per noi. Il calcio era un po' diverso da quello che si gioca normalmente. Il rigore? Il gol della Bolivia è stato importante per loro, gli faccio i complimenti, ma sono gli arbitri a dover controllare queste cose, non i giocatori, l'allenatore, il presidente... Gli arbitri, in campo e fuori dal campo, devono controllare queste cose".

Sul lavoro da fare con i suoi: "Non abbiamo molto da fare ora. Dobbiamo pensare alla prossima partita, prepararci bene per le prossime due amichevoli e continuare a lavorare per preparare al meglio la Coppa del Mondo. Le possibilità del Brasile al Mondiale? Penso che, in base a ciò che la squadra ha fatto nelle nostre partite, ho la massima fiducia nella squadra e nei giocatori. Faremo un Mondiale vincente; lotteremo per tutta la partita. La partita di oggi è stata molto speciale, sotto tutti i punti di vista. Il rigore è stato deciso dal VAR, non dall'arbitro. Sono aspetti che possono ovviamente essere migliorati per migliorare il gioco in campo".