Benfica-Inter 0-2, le pagelle: Joao Mario il peggiore in campo, Inzaghi re di coppe

Risultato finale: Benfica-Inter 0-2
Le pagelle del Benfica - A cura di Paolo Lora Lamia
Vlachodimos 6,5 - Prima frazione di gioco con qualche intervento di ordinaria amministrazione. Nella seconda parte di gara evita che il passivo sia più pesante, con due ottimi interventi su Mkhitaryan e Dumfries.
Gilberto 5,5 - Qualche sofferenza nel contenere Dimarco, su una corsia in cui non spinge con molta continuità. Non migliora con il passare dei minuti.
A. Silva 6 - Nonostante il giallo nel primo tempo, non si tira indietro nel momento cui occorre qualche intervento per limitare la pericolosità degli avversari.
Morato 6 - Insieme ad A. Silva forma una buona diga, che evita a Vlachodimos di correre troppi pericoli. Prima dello 0-2 di Lukaku, si fa notare con un ottimo salvataggio su Dumfries.
Grimaldo 6 - Dei due terzini del Benfica è quello che accompagna di più l'azione offensiva. Nella ripresa si conferma uno dei migliori nella formazione di Schmidt.
Florentino 6 - Oltre dare un buon contributo in fase di possesso, non si risparmia nel momento in cui c'è da fermare la manovra interista. Dal 64' Neres 6 - Buona ingresso da parte sua, con qualche giocata interessante in fase di rifinitura.
Chiquinho 6 - Determinante nello sviluppo della manovra, con suggerimenti per compagni che difficilmente sono imprecisi.
J. Mario 5 - L'ex di serata gioca una prima parte di gara interessante, ma poi cala dopo l'intervallo commettendo anche il fallo di mano che porta al rigore dello 0-2.
R. Silva 5,5 - Giostra tra le linee, creando più di un patema alla difesa nerazzurra e avendo la migliore occasione del primo tempo con una conclusione da dentro l'area respinta da Onana. Meglio nella prima frazione di gioco.
Aursnes 5,5 - Qualche iniziativa sul fronte sinistro dell'attacco, chiusa con dei palloni invitanti messi in mezzo per le punte. Cala di pericolosità nella ripresa.
G. Ramos 5 - Ben limitato dai centrali nerazzurri, fatica ad emergere anche nelle fasi di gara in cui il Benfica spinge con più convinzione. Ha un'occasione nel finale, ma viene neutralizzata da Onana.
Roger Schmidt 5,5 - Prestazione insufficiente, in una gara in cui due ingenuità difensive costano care e in cui soprattutto la fase offensiva è al di sotto degli standard abituali. Ci poteva stare qualche mossa in più dalla panchina.
Le pagelle dell'Inter - A cura di Ivan Cardia
Onana 7 - Un brivido lungo la schiena di Inzaghi quando dribbla secco Ramos in area, para il fuoco amico e nemico sull'occasione di Rafa Silva a inizio gara. Aiutato da Dumfries nella migliore chance dei portoghesi, nel finale mura con reattività il possibile 2-1.
Darmian 6,5 - Dove lo metti sta e infatti Inzaghi su di lui ha solo un dubbio: la posizione. Come prevedibile spinge poco, e del resto la comanda è chiara, ma dietro non soffre praticamente mai.
Acerbi 7 - Nelle ultime uscite è apparso in flessione anche lui, nella serata di gala mette lo smoking e guida la difesa. Si concede pure sortite offensive, su Ramos neanche un brivido.
Bastoni 7,5 - La sofferenza e la gioia di giocare una partita di Champions, aveva detto. Le parole pre-partita sono state quelle giuste, la prova idem: dal suo cross nasce il vantaggio nerazzurro, dalle sue iniziative partono tanti altri palloni potenzialmente pericolosi. (Dal 90' De Vrij s.v.).
Dumfries 7,5 - Che giocatore sarebbe, se indovinasse tutte le scelte palla al piede? Rivedibile da quel punto di vista nel primo tempo, il meglio di sé sembra darlo sulla propria linea di porta: decisivo il salvataggio sulla miglior occasione del Benfica per trovare subito il pareggio. Poi conquista il rigore e offre a Gosens l'occasione, non sfruttata, per il tris. (Dall'87' D'Ambrosio s.v.).
Barella 8 - Ha il 23 di LeBron sulle spalle, da grande appassionato di basket, e finora non aveva mai segnato un gol di testa in nerazzurro. Sceglie la miglior serata possibile per togliersi questo sfizio, trasformando la sua in un'annata da record. Il suo terzo tempo indirizza la partita e forse anche la qualificazione.
Brozovic 6,5 - Da insostituibile a rincalzo, ma con al braccio la fascia da capitano. Segnali di crescita non indifferenti, nell'indecifrabile stagione del croato. Cartellino giallo per proteste, oggettivamente evitabile.
Mkhitaryan 6,5 - Tra i migliori nel primo tempo, nella ripresa partecipa alla sagra dell'occasione sciupata. Fa pesare la sua statura internazionale.
Dimarco 5,5 - Che rischio al quarto d'ora: di testa, assist al contrario per Rafa Silva che non capitalizza, errore da matita blu. Dalle sue parti si aggira il nemico pubblico numero uno di serata e si sente, in avanti offre i soliti cross che i compagni non raccolgono. (Dal 62' Gosens 5,5 - Meglio dell'italiano nel complesso, ma che rimpianto quel pallone che avrebbe potuto chiudere la pratica).
Dzeko 5,5 - I compagni lo cercano, lui si fa trovare. Mancano i tempi: troppo macchinoso nella prima frazione di gara, tanto nelle rifiniture quanto nelle conclusioni. Solo teoriche, perché non arriva mai al posto giusto al momento giusto. Scompare nella ripresa. (Dal 61' Lukaku 7 - Il gol su azione latita, ma quanto pesi quel rigore lo sa soltanto chi ne ha tirati. Non sbaglia, come sempre accaduto in nerazzurro: in attesa di essere il vero Big Rom, il suo zampino c'è eccome).
Lautaro 5 - Ha sulla coscienza il tiro mancino giocato ai compagni a Salerno e forse pesa. Da quando ha smesso di segnare, l'Inter non ha più vinto: stasera la storia è cambiata, anche se il suo periodo no prosegue. Avulso dal gioco dei compagni, quando prova a rendersi protagonista per poco non combina la frittata. E Inzaghi lo cambia. (Dal 62' Correa 6,5 - Questa volta è l'argentino giusto. Niente di indimenticabile, ma passi avanti rispetto al Toro).
Simone Inzaghi 8 - Sceglie la continuità rispetto al doppio confronto col Porto, ma è altrettanto coerente nel non difendere le sue valutazioni iniziali visto l'andamento della gara. Forse non è uomo di campionato, forse è davvero solo colpa della sfortuna. Di sicuro, in gara secca cambia tutto e si conferma mina vagante della competizione. La semifinale non è dietro l'angolo per quel tanto di scaramanzia che non guasta mai, ma è decisamente raggiungibile. E chi l'avrebbe detto ad agosto.
