Bernardeschi con l'Italia si diverte, alla Juve meno. Con Pirlo poco spazio, usato male

“Qui mi diverto, e quando mi diverto vengono fuori le qualità e per me è fondamentale. Perché qui rischio la giocata e alla Juventus no? Qui mi fanno rischiare la giocata... È semplice”. Con l’Italia, in effetti, Federico Bernardeschi diverte e si diverte. Il carrarino è una certezza per Roberto Mancini, che lo ha sempre considerato parte integrante del gruppo azzurro e non ha mai avuto dubbi sulla sua presenza a Euro 2020. Anche perché, torniamo lì: con la maglia della nazionale il classe ’94 sembra subire una trasformazione. In positivo: torna quello degli anni belli di Firenze, e di qualche gara, soprattutto nelle prime due stagioni, alla Juventus. Dopo la vittoria su San Marino, e l’ennesima conferma da parte del ct, si è tolto qualche sassolino dalla scarpa. In maniera più o meno celata, perché non ha tirato direttamente in ballo Pirlo, o la Juve in generale. Ma non poteva parlare di altro.
I numeri di Bernardeschi. L’ultima annata in bianconero, in effetti, non è stata particolarmente felice. Un po’ di spazio, comunque, il numero 33 lo ha avuto: ha chiuso con 39 presenze, di cui però appena 12 da titolare. 1.445 i minuti trascorsi in campo. A conti fatti, tra i “grandi” è il giocatore di movimento che è stato meno impiegato dal Maestro: solo Dybala ha giocato bene, ma sono ben noti i problemi fisici che hanno frenato l’argentino per tutto il campionato. Il bilancio, comunque, è di soli tre assist e parecchie insufficienze. Perché, se un lato della medaglia è che effettivamente Bernardeschi ha avuto un ruolo da riserva, e pure con qualche esperimento per quanto riguarda il ruolo, l’altro risvolto è che quel poco spazio l’abbia usato male. A ricordarlo, non sono mancate le testimonianze social di parecchi tifosi bianconeri.
Ora torna Allegri. La duttilità non sempre aiuta. Il ritorno del livornese, che di Bernardeschi ha grande stima (non che Pirlo, o Sarri, l’abbiano mai buttato giù dalla torre) apre spiragli per un rinascimento del talento dell’ex viola. Magari aiutato, è quel che sperano tutti i tifosi azzurri, da un Europeo positivo. Di spazio, ne dovrebbe trovare di più. In fin dei conti, prima di Pirlo, ne ha avuto di più, è un dato di fatto. Per esempio, con Sarri ha giocato 38 partite, di cui 23 da titolare: 1.971 minuti in campo, due gol e tre assist. Con l’ultimo Allegri, il bilancio è di 39 presenze, di cui 22 da titolare per un totale di 2.206 minuti in campo. E un rendimento ancora migliore: tre gol, sei assist. È da numeri del genere che si riparte col prossimo Allegri. E in qualche modo l’imperativo categorico di sfruttare le occasioni, magari maggiori, che Max vorrà concedergli, in maniera comunque migliore. Resta l’incognita sul ruolo: da fantasista, Bernardeschi è diventato progressivamente un calciatore che sa far tutto e tutto discretamente, ma niente in maniera entusiasmante. È un pro, perché i jolly fanno sempre comodo agli allenatori. Diventa un contro, se alla fine non si riesce a essere né carne né pesce.
