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Chiesa e l'addio alla Juve: "Dopo l'Europeo nessuno si è fatto sentire. Motta fu chiaro"

Chiesa e l'addio alla Juve: "Dopo l'Europeo nessuno si è fatto sentire. Motta fu chiaro"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
martedì 3 giugno 2025, 08:26Serie A
di Niccolò Righi

Lunga intervista concessa da Federico Chiesa a La Gazzetta dello Sport, dove l'attaccante azzurro racconta la sua esperienza trascorsa al Liverpool e parla del proprio futuro. Queste le sue parole: "Il bilancio in Premier? Positivo perché una Premier non si porta a casa tutti i giorni. Il dispiacere di non aver giocato abbastanza c’è, però bisogna guardare all’annata nel suo complesso: vincere è sempre bello. Mi mancava un’esperienza all’estero, dopo Firenze mi ero spostato solo a Torino. Vivere in una cultura e in un contesto diversi mi ha fatto crescere come uomo. Del Liverpool mi ha colpito la passione dei tifosi, l’atmosfera ad Anfield è qualcosa di unico. Salah è impressionante, da Pallone d’oro. Lui o Ronaldo? Nella mia top 11 dei sogni li metterei tutti e due: insieme farebbero 80 gol a stagione...".

Sul rapporto con Slot.
"Per mentalità vincente ricorda Allegri, venendo dall’Olanda ha però una metodologia diversa. Tutti pensavano che potesse far fatica invece ha dimostrato di essere un grande tecnico con idee moderne di calcio".

Pentito di aver lasciato la Juve?
"No, perché dovrei? Non mi è mai stato offerto il rinnovo, c’erano stati dei contatti per parlarne dopo l’Europeo ma nessuno si è più fatto sentire. Quando sono rientrato dopo le vacanze e il matrimonio ho parlato subito con Thiago Motta, che mi ha detto chiaro e tondo: “Non fai parte del progetto, cercati una squadra”".

Ancora sull'addio alla Juve.
"Sono stati chiari fin dal primo giorno, mi hanno fatto lavorare per due settimane con la squadra, poi Motta non mi ha voluto più. Io sono un professionista, ho accettato e ho continuato ad allenarmi per cercarmi un’altra squadra. È stato un grande dispiacere perché io tengo molto alla Juventus e pensavo di poter dare ancora tanto. Più riconoscenza? Sono stato alla Juventus quattro anni e mi sono sempre comportato bene, però è stata una loro scelta. Tornare? Mai dire mai".

Pensa di tornare in Italia?
"Sarà un tema da affrontare in estate. Io, il mio agente e la mia famiglia abbiamo un ottimo rapporto col Liverpool. L’obiettivo è arrivare pronto al raduno, cercheremo la soluzione migliore per tutti. Al Milan con Allegri? È un vincente, per il Milan è una grande scelta. Lui mi ha fatto capire che potevo fare la seconda punta, allargandomi gli orizzonti".

Si sente dimenticato dal nostro calcio?
"No. Ho fatto una stagione in Premier senza giocare tanto, ci sta. Molto è dipeso dalla preparazione e dal fatto che dovevo ambientarmi. Ho tutte le carte in regola per tornare ai miei livelli del passato".

Sorpreso dalla stagione della Juventus?
"Mi è dispiaciuto perché ho ancora tanti amici, brutto vederli in difficoltà. Non mi aspettavo che finisse così, la società aveva un progetto che non è andato bene. La Champions è stata raggiunta, ma non può essere abbastanza: alla Juventus il quarto posto è il minimo sindacale. Vlahovic? Gli consiglio di fare una scelta che lo renda felice e che gli permetta di dimostrare ciò che vale. Dusan è un grande giocatore".

Il sogno per la prossima stagione?
"Spero che sia la mia stagione, il mio sogno è partecipare al Mondiale. Ho giocato e vinto un Europeo, il Mondiale sarebbe il top".

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