Maffei: "Juve, calciatori vivono in altra realtà. Pirlo? Futuro deciso, sarà ringraziato"

La Juventus vive una situazione a dir poco caotica, resa ancor più complicata dalla festa vietata a casa di McKennie. Il momento è molto delicato. Ne abbiamo parlato con Fabrizio Maffei, voce storica della Rai. "E' evidente - ha detto a Tuttomercatoweb.com - che non si tratta di un comportamento da apprezzare: a volte i calciatori pensano di poter agire al di fuori delle regole ritenendo di essere superuomini e di appartenere ad una realtà a parte. Fanno delle sciocchezze e poi va aggiunto che sono giovani, non sempre seguiti, e che vivono lontano dagli affetti e dalle famiglie. Vivono in una sorta di bolla che fa credere loro di poter fare qualsiasi cosa. No, non funziona così, noi ci stiamo comportando secondo le regole e facendo sacrifici enormi e i calciatori sono privilegiati rispetto alla gente comune che aveva un lavoro che ora non ha più. Nulla di nuovo sotto il sole comunque, non è la prima volta e non sarà l'ultima, magari non di questo genere..."
Alla Juve di un tempo queste cose non sarebbero successe?
"Sono cambiati i tempi, alla Juve in passato prima di essere presentato alla stampa il giocatore veniva rasato e rivestito per poter essere da Juve. Ma quei tempi sono finiti, i giocatori oggi arrivano con la maglietta strappata perché fa parte della moda. E lo stile Juve si è adeguato ai tempi moderni. I giocatori possono esser controllati nei ritiri ma poi che fai? Tutto va ricondotto alla professionalità, termine che purtroppo è diventato senza contenuti".
Pirlo rischia nelle prossime due partite?
"Rischia zero. Il futuro di Pirlo non dipende dai risultati che farà da qui a fine campionato. Non rientra nello stile Juve licenziare un tecnico a poche giornate dalla fine del campionato. Le somme credo siano state tirate e molto probabilmente nel club sono già giunti a una conclusione"
E lei cosa si aspetta?
"Mi aspetto un bel ringraziamento a Pirlo per il coraggio che ha mostrato e per la fedeltà alla bandiera juventina. Accettare questo ruolo non era facile ma lo ha fatto per spirito di servizio e ripercorrerà credo il percorso di Pippo Inzaghi; ha capito che serve salire step by step, è stato un rischio partire dalla Juve, non da una semplice squadra di A..."
Per il futuro esclude un ritorno di Allegri?
"Non escludo nulla, sono convinto che Allegri dopo un periodo di riposo e studio abbia una voglia straordinaria di tornare a lavorare sul campo. Poi dipende dalle proposte che riceverà; se a parità di offerta può esser più allettante provare un'avventura lontano da Torino al tempo stesso potrebbe esserci da parte sua un piccolo sentimento di rivalsa verso un ambiente che non lo ha valutato appieno e non gli ha riconosciuto di essere un valore aggiunto. Dipende dalla strategia societaria che riguarda tutte quelle società che pensano di ambire a una guida di primo livello; se non ci sono risorse economiche per soddisfare le richieste e se ci devono esser partenze importanti è dura poterci pensare. Mi riferisco anche alla Roma: Allegri non credo possa andare in un club dove aspetto economico è decisivo per le sorti del mercato legato a prestiti spesso forieri di dubbi sul futuro".
