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Vincenzo Italiano raccontato da chi ha creduto in lui in D: "Era il nostro Guardiola"

ESCLUSIVA TMW - Vincenzo Italiano raccontato da chi ha creduto in lui in D: "Era il nostro Guardiola"TUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
lunedì 15 febbraio 2021, 15:00Serie A
di Raimondo De Magistris

Alla scoperta di Vincenzo Italiano, allenatore rivelazione di questa Serie A. Quest'oggi il tecnico dello Spezia che sabato sera ha battuto meritatamente il Milan è l'uomo del momento. E ai nostri microfoni ha detto di ispirarsi a Zeman.

Ma da dove nasce Italiano come allenatore? Probabilmente dall'Arzignano Valchiampo, club che nel 2017 decise di puntare su di lui dopo che Italiano - alla guida del Vigontina San Paolo - non era riuscito a evitare la retrocessione in Eccellenza nella stagione precedente. "Rimasi sinceramente colpito nel confronto diretto, anche se fummo noi a vincere per 3-0", ha detto ai nostri microfoni Mattia Serafini, direttore sportivo ancora oggi all'Arzignano.

Inusuale scegliere un allenatore dopo averlo battuto per 3-0.
"Anche il presidente me lo fece notare. Mi chiese: 'Perché puntare su un allenatore appena retrocesso?' Ma quel Vigontina era poca roba tecnicamente, e lui invece già metteva in mostra un'organizzazione di un altro livello. Dopo quel 3-0 comincia a seguirlo con continuità, a spiarlo. L'avrò visto altre 7-8 volte dal vivo prima di puntare su di lui".

Che allenatore vi siete ritrovati?
"Un tecnico moderno. Pensate che con noi Luis Maldonado, per ruolo il Ricci di questo Spezia, chiuse la stagione con 14 gol. Quell'anno arrivammo terzi, abbiamo fatto il record di punti della società e il record di gol nel girone nella storia dell'Arzignano. Io vedevo un piccolo Guardiola crescere e grazie ai suoi consigli ho visto tutto l'ambiente crescere, me compreso. Costruii la squadra in base alle caratteristiche di giocatori, che ancora adesso vivono di rendita grazie ai suoi insegnamenti".

Un predestinato, insomma.
"Si e glielo dissi anche: 'Vedrai che entro 3-4 anni sarai ad allenare in Serie A'".

E Italiano come rispose?
"'Ma sei pazzo?' invece è andata proprio così. Per me non è una sorpresa".

S'ispira a Zeman, ma sembra più la sua evoluzione.
"Sono d'accordo. Magari il suo 4-3-3 poteva avere qualche affinità con quello di Zeman qui ad Arzignano, dove giocava con due esterni d'attacco a piede invertito. Ma ora il suo gioco s'è decisamente evoluto: i movimenti di Maggiore, Gyasi che non fa l'esterno classico e poi l'entrare nel campo dei terzini. Mi ricorda più il percorso di De Zerbi, il suo è un 4-3-3 decisamente atipico".

Qual è a tuo avviso la sua migliore qualità?
"Quella di farsi seguire, di trascinare tutto il gruppo grazie ai suoi concetti. Lui è molto bravo, è bravo a creare meraviglia attorno alle sue idee e affiancarsi a persone che credono nel suo credo calcistico".

Vuoi mandargli un messaggio?
"Spero possa continuare a crescere ancora, io addirittura penso che possa arrivare fino alla Nazionale. Gli auguro solo il meglio e lo ringrazio per le lezioni che continua a darmi, anche quando ci sentiamo telefonicamente. Ogni volta che mi chiama è come se mi chiamasse il Papa..."

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