Gasperini alla Roma: strategia, identità e tempismo

Stavolta la Roma ha acceso la miccia prima che scoppiasse l’incendio. L’ufficialità di Gasperini come nuovo allenatore giallorosso non è solo un annuncio, è una dichiarazione d’intenti. Stavolta il club ha deciso di giocare d’anticipo, di non aspettare il caos, di non affidarsi all’istinto. La stagione 2025/2026 comincia da una figura solida, riconoscibile, con idee di gioco consolidate e una storia fatta di lavoro e risultati.

Dopo troppi anni vissuti in reazione agli eventi, questa sembra essere la prima mossa davvero proattiva della gestione Friedkin. Gasperini è arrivato prima del mercato, prima delle turbolenze, con l’obiettivo di plasmare una squadra a sua immagine. Non sarà semplice, soprattutto in una piazza che fatica a concedere tempo. Ma stavolta il tempo potrebbe essere alleato, non nemico.

Il passato recente è stato segnato da progetti interrotti: quello con De Rossi, durato una manciata di giornate, non ha nemmeno avuto il tempo di svilupparsi. Quello con Juric, non aveva neanche le basi per poter funzionare.

Oggi si volta pagina con un tecnico che ha dimostrato di poter costruire nel tempo, come accaduto a Bergamo. E proprio togliere Gasperini all’Atalanta rappresenta, indirettamente, un colpo doppio: la Roma si rafforza e depotenzia una rivale diretta.

Nel frattempo, le concorrenti navigano tra incertezze e transizioni. A oggi, paradossalmente, la Roma sembra il club con le idee più chiare. È solo l’inizio, certo. Ma in un calcio fatto di rincorse, partire per primi può significare molto. Purché stavolta si arrivi in fondo.