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Italiani all'Estero - Milanese, tifa Juve ed è presidente del Leeds: un ritratto di Radrizzani

Italiani all'Estero - Milanese, tifa Juve ed è presidente del Leeds: un ritratto di RadrizzaniTUTTO mercato WEB
domenica 25 dicembre 2022, 22:00Serie A
di Dimitri Conti

L'obiettivo di questa rubrica è inquadrare al meglio la presenza di italiani all'estero nel mondo del calcio, motivo per cui non possono non rientrare nella descrizione dell'ambiente anche i presidenti. E se in questo momento storico si pensa alla categoria, la figura di riferimento per eccellenza non può che essere quella di Andrea Radrizzani. Da quasi 6 anni (tra qualche giorno l'anniversario) l'imprenditore italiano è il presidente del Leeds, di cui è divenuto poi unico proprietario. Col club inglese ha scritto pagine di successo, specie se si considera il momento in cui arrivava e l'eredità ricevuta da chi l'ha preceduto. Con ordine, però: ecco la storia del presidente italiano all'estero per antonomasia, oggi come oggi.

Un milanese che tifa Juve alla corte della Regina
Nato a Milano, più precisamente a Rho, a metà anni Settanta e tifoso della Juventus, Radrizzani a cavallo tra il primo e il secondo millennio inizia la sua prima attività d'impresa nel campo della gestione e distribuzione dei diritti inerenti agli eventi sportivi. Con MP & Silva, fondata in Inghilterra e venduta all'apice (nel 2016, quando ancora non era entrato nel calcio come attore protagonista) e sciolta due anni più tardi dall'Alta Corte a causa di inadempienze della nuova proprietà, si fa un nome nel settore e stringe relazioni in tutto il mondo, soprattutto in Asia (tornerà). Nel 2015 l'altra grande intuizione, la fondazione di Eleven Sports. Meno di due anni dopo sarà il numero uno di un club iconico.

La patata bollente di Cellino, le scelte vincenti
Al momento del suo arrivo nello Yorkshire, però, non sono tutte rose e fiori. Anzi, la storica società inglese, da tanti anni assente dal palcoscenico principale, è nella bufera per via del rigetto totale da parte dei tifosi verso colui che gli passerà il testimone: un volto noto del nostro calcio, Massimo Cellino. Nel gennaio del 2017 Radrizzani entra nel Leeds acquisendo metà delle azioni, sei mesi dopo acquisterà anche la rimanente parte. L'inizio è difficile: la squadra è in Championship, e il regalo di benvenuto che riceve sono le dimissioni dell'allenatore Monk. Per un bel pezzo le annate si susseguono lente, complicate sul campo ma ricche di scelte lungimiranti fuori: ripristina la squadra femminile, rende Elland Road proprietà del club, stringe accordi economico-sportivi tra cui uno con Aspire Academy (sulla bocca di tutti dopo i recenti Mondiali in Qatar, e qui torna l'Asia) prima della mossa, questa sì puramente tecnica, che gli garantirà un posticino nella storia.

L'intuizione Bielsa vale l'accesso agli almanacchi
L'idea vincente porta a un saggio allenatore argentino tanto amato dai più per le sue visioni quanto investimento rischioso per i club (lo dice la sua storia fatta di alti e bassi), Marcelo Bielsa. Un'unione potenzialmente esplosiva, date pure le aspettative della piazza, si trasforma invece in un mix di successo. Non a immediata consumazione: per arrivare al tanto agognato traguardo, c'è un percorso di costruzione passato anche dall'infelicità di un playoff perso dopo un gran cammino. Al secondo giro, l'errore non viene ripetuto e il Leeds torna in Premier League a distanza di 16 anni dall'ultima volta, confermandocisi poi e rendendo un manipolo di presunti comprimari degli eroi e Radrizzani un presidente che entra di prepotenza nella storia di una società che già di suo non ne fa difetto. Una storia fortunata, in un quadro di contatti sempre costanti con l'Italia, sia tramite figure dirigenziali (Mencucci, per esempio, tornato in Serie A quest'estate) o giocatori, come Caprile o l'ultimo colpo Gnonto.

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