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Juve, Pirlo resta alla guida della squadra. Ma quante scelte discutibili nel pareggio di Firenze

Juve, Pirlo resta alla guida della squadra. Ma quante scelte discutibili nel pareggio di FirenzeTUTTO mercato WEB
© foto di Nicolò Campo/Image Sport
martedì 27 aprile 2021, 06:45Serie A
di Simone Dinoi

Un lunedì ricco di riflessioni, le ennesime di una stagione in cui poco o nulla ha funzionato. Riflessioni sulle scelte, a tutti i livelli, sul futuro, prossimo e più lontano. Il momento dei confronti per provare a capire che cosa non è andato. Ancora una volta, con il pareggio dell’Artemio Franchi contro la Fiorentina che sa tanto di sconfitta ma che ancora, per fortuna di Madama, lascia tutto nelle mani bianconere nella corsa a un vitale posto nella prossima Champions League. Intanto, ieri i giocatori hanno goduto di un giorno di riposo per smaltire le scorie prima di rimettersi in pista con vista Udinese. Dove servirà tutt’altro rispetto a quanto visto a Firenze e dove siederà sulla panchina bianconera ancora Andrea Pirlo. Un confronto c’è stato nella giornata di ieri e ha portato alla scelta di andare avanti assieme valutando le risposte della squadra in quel di Udine, dove evidentemente qualcosa di più convincente, rispetto a quanto visto nella trasferta toscana, dovrà palesarsi. In primis la vittoria.

“ESPERIMENTO” 3-5-2 FALLITO - Più di qualche sorpresa ha destato sin da subito la scelta di affrontare un contesto come quello viola con un 3-5-2 composto da tre difensori centrali puri accantonando, anche al netto delle condizioni fisiche non ottimali di Danilo, un sistema che qualche, flebile, certezza alla squadra l’aveva data. Con i due braccetti esterni, De Ligt e Chiellini, in palese difficoltà nel gestire con qualità e rapidità la sfera nella metà campo avversaria. E qui l’altra problematica: una squadra piatta, nessun movimento in profondità, attaccanti a centrocampisti incapaci di offrire soluzioni al portatore di palla. Mezzali che non attaccano l'area di rigore, attaccanti ben neutralizzati dalla densità viola in mezzo al campo. Per questo motivo la contemporanea assenza nell’undici titolare di Morata e McKennie ha oggettivamente complicato lo sviluppo del gioco nel pessimo primo tempo di marca juventina.

RAMSEY IN OMBRA MA CONFERMATO, NESSUN CAMBIO DI ROTTA - 45 minuti sono bastati per ritornare subito sui propri passi riproponendo quel 4-4-2 ibrido e, soprattutto, inserendo il centravanti che tanto è venuto a mancare nel primo tempo. Ad abbandonare il rettangolo verde però è stato Paulo Dybala, l’unico che con un’accelerazione ha acceso la luce nel finale di prima frazione e uno dei pochi ad avere colpi capaci di risolvere un incontro. È toccato così all’argentino lasciare il campo invece di un più che opaco Ramsey, nonostante la gara da recuperare e il peso della vittoria. Un Ramsey fino a ieri scomparso quasi del tutto dai radar ma ripescato in questa complicata rincorsa ad ogni singolo, preziosissimo, punto. Resta il dubbio sull'opportunità mancata di dar vita al tridente pesante, a maggior ragione in una situazione in cui serviva rimontare, magari, lì sì, confermando il terzetto di centrali difensivi. Tante, troppe scelte discutibili.

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