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Milan, Florenzi: "Tifosi non meritano questo. Si dovrà ripartire da uomini e combattenti"

Milan, Florenzi: "Tifosi non meritano questo. Si dovrà ripartire da uomini e combattenti"TUTTO mercato WEB
ieri alle 23:15Serie A
di Giuseppe Lenoci

Dopo la sfida vinta a San Siro contro il Monza, ecco le parole di Alessandro Florenziai microfoni di DAZN: "Non c'è bisogno adesso di pensare a me, ma al rimettere il Milan in carreggiata verso un obiettivo. Il tasto da toccare non sono io, ci sarò sempre per il Milan: da domani, dobbiamo riportare la squadra a dove compete".

Cosa non è andato nell'andamento stagionale?
"Quando ci sono stagioni che nascono male e terminano peggio è difficile. Ci sono delle responsabilità e vanno divise, a partire da me. Sappiamo quello che dovremo non sbagliare il prossimo anno: il Milan è una cosa seria, ci metto io la faccia quasi a scusarmi per la stagione fatta. I tifosi e la società non meritano una classifica così".

A livello qualitativo comunque la squadra c'era.
"Abbiamo una qualità per stare su, poi è ovvio che la classifica parli. C'è da fare di più, si deve ripartire dagli uomini e da chi ha voglia di combattere. Penso lo meriti il Milan".

Il Milan chiude una stagione deludente con una vittoria inutile ai fini del piazzamento finale. Contro il Monza, già retrocesso, i rossoneri vincono 2-0, ma essendo già fuori dalle coppe europee i tre punti non servono a nulla. Serata di gloria per Gabbia e Joao Felix, autore delle due reti che valgono il successo ma non evitano i fischi copiosi di San Siro, con i tifosi rossoneri in contestazione già dal pomeriggio.

La contestazione
Difficile parlare di campo, perché è l'atmosfera a rubare l'occhio. Dopo la contestazione a Casa Milan, nel pomeriggio, la protesta va avanti anche all'interno dello stadio. Cantando "Tutti a casa", la Curva Sud ha deciso di lasciare gli spalti dopo i primi 15 minuti, proseguendo così la dura contestazione iniziata nel pomeriggio davanti a Casa Milan. Durante l’attesa, i tifosi hanno intonato numerosi cori di protesta contro l’attuale dirigenza e proprietà. Tra i più significativi, uno mai sentito prima: “Ibra, Furlani e Scaroni, vogliamo le dimissioni, non servono le spiegazioni, voi dovete andarvene”, chiaro segnale di rottura profonda con i vertici del club. La protesta ha poi preso di mira individualmente i protagonisti della governance rossonera. La Curva ha scandito a turno i nomi di Gerry Cardinale, Paolo Scaroni e Giorgio Furlani, accompagnandoli con il coro “Indegni”. Non sono mancati attacchi frontali anche all’attuale proprietario del Milan: “Devi vendere, vattene” e “Gerry, go home” sono risuonati forti e chiari nel settore caldo dello stadio.

La partita
In campo, intanto, non succede granché. Il Milan parte bene, colleziona un paio di occasioni nei primi minuti con Joao Felix e Pavlovic, poi il nulla o poco più. Anzi, è il Monza a spingersi dall'altro lato. E nel finale di primo tempo a trovare anche il gol del vantaggio con Keita Baldé, annullato però per un fuorigioco di Kyriakopoulos, l'autore dell'assist. Il primo tempo si chiude sullo 0-0. Nella ripresa Conceiçao (squalificato, in panchina il vice Joao Costa) manda in campo Chukwueze e Camarda al posto di Jovic e Musah. Ed è proprio l'ex Villarreal a servire l'assist, da calcio d'angolo, per l'1-0 di resta di Gabbia al 64'. Passano meno di dieci minuti - anche col Milan in vantaggio l'atmosfera è surreale - e arriva anche il raddoppio, ancora su palla inattiva: stavolta è Joao Felix a battere un calcio di punizione da ottima posizione e a trasformarlo in rete. Nel finale sale in cattedra anche Maignan, con una super parata su Akpa Akpro. Finisce 2-0. Ciononostante al triplice fischio il Meazza rumoreggia.

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