Milan-Torino 0-0 al 90'. Rossoneri fermati da due pali, si va ai tempi supplementari

Milan-Torino 0-0 dopo 90' di gioco. Risultato che porta la partita ad ulteriori 30 minuti per stabilire chi si qualificherà ai quarti di finale di Coppa Italia.
RIECCO IBRA, BELOTTI IN PANCHINA - Stefano Pioli ruota gli uomini: spazio tra i pali a Tatarusanu, già visto in tre partite di Europa League; il redivivo Musacchio, che non giocava da qusi un anno, al centro della difesa; Kalulu schierato a destra per la prima volta dopo le amichevoli estive e davanti di nuovo Ibrahimovic, per iniziare a prendere confidenza col terreno di gioco in vista degli impegni di campionato. Anche Giampaolo deve pensare alla Serie A: c'è da uscire dalle sabbie mobili della zona retrocessione, meglio risparmiare qualche uomo, su tutti Belotti. Meité, che potrebbe finire proprio al Milan, finisce non a caso dritto in tribuna nonostante la convocazione.
GRANATA CHE TENGONO IN SCACCO I ROSSONERI - Nel primo tempo il Milan non è particolarmente brillante, tanto che sono i granata fin più convincenti e capaci di creare delle occasioni ben più pericolose. Tatarusanu dice di no a una conclusione di Gojak e poco altro, per la verità. Leao, protagonista nella partita di sabato, soffre lo spostamento a sinistra, Ibra fatica a ingranare anche a causa della ruggine da stop forzato. Nota di merito per Pierre Kalulu, impiegato finalmente nella sua reale posizione, quella di terzino destro. Il francese si mette in mostra per facilità nella corsa e prestanza atletica. Gli uomini di Giampaolo sono privi del punto di riferimento Belotti e si affidano a uno Zaza forse troppo isolato davanti. La squadra però è ben organizzata, compatta e pronta a ripartire.
IL MILAN SI SVEGLIA, MA I PALI LO FERMANO - Lo spauracchio dei tempi supplementari sveglia il Milan, già abbastanza martoriato dagli infortuni e da una stagione iniziata prima degli altri. Pioli toglie fuori Ibrahimovic preservandolo per il campionato e inserisce Calhanoglu. Spazio anche ad Hauge per un Castillejo poco incisivo. La manovra corale dei rossoneri porta a trovare con facilità la conclusione, ma è al momento del dunque che la squadra si scioglie, nonostante il clima rigido: Milinkovic-Savic mura Leao su geniale filtrante di Brahim, poi dice no a Calabria. È salvato dal palo su conclusione di Dalot e qualche minuto più tardi è Calabria a trovare il legno. Il secondo tempo è di fatto un monologo e proprio per chiudere la pratica vengono inseriti in campo anche Kessie e Théo Hernandez. Manca sempre qualcosa al momento della conclusione: fortuna, abilità, centimetri di precisione.
