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Monza, storia di una retrocessione inevitabile. Le responsabilità sono di tutti

Monza, storia di una retrocessione inevitabile. Le responsabilità sono di tuttiTUTTO mercato WEB
Oggi alle 17:30Serie A
di Luca Cilli

Prendere consapevolezza del fatto che non c'è assolutamente nulla da salvare in una stagione che si è conclusa con una mesta retrocessione in Serie B sarebbe già un primo passo per costruire il Monza del futuro. O per meglio dire ricostruirlo daccapo, visto che quello attuale è pieno zeppo di giocatori a fine ciclo, alcuni a fine corsa, altri con la testa altrove già da mesi. Le responsabilità del pessimo risultato sportivo sono chiaramente di tutti: società, calciatori, allenatore. Una serie di scelte, errori e sbagli da parte delle varie aree del club che hanno finito per affossare una squadra che di fatto non ha mai convinto.

In principio Chiuso la scorsa estate il bienno con Raffaele Palladino, dalle parti di Monzello sono venuti meno anche i budget milionari da parte della proprietà per costruire e rinforzare la squadra. L'amministratore delegato Adriano Galliani ha cercato di fare di necessità virtù. Squadra affidata a un esordiente che conosce molto bene come Alessandro Nesta, arrivato in A dopo una bella salvezza in B con la Reggiana. E campagna acquisti senza soldi e alcune idee. La rosa resta più o meno quella che ha chiuso il precedente campionato al 12° posto, arrivando anche a giocarsi un posto per l'Europa. Ma il primo grande, enorme problema è che la maggior parte dei calciatori non avevano più le giuste motivazioni e la testa necessaria per affrontare un nuovo percorso. Nesta, uomo d'altri tempi per correttezza, lealtà, schietezza e onestà intellettuale, dal canto suo fatica a creare un rapporto totalmente empatico con i giocatori. Con queste premesse non poteva esserci limite al peggio.

Cambi senza cambiamenti Prima di Natale paga per tutti l'allenatore. Nesta viene esonerato, la squadra è in piena zona retrocessione. A dir la verità c'è sempre stata, e da li non si è più mossa nemmeno quando in panchina è stato ingaggiato Salvatore Bocchetti. Una vittoria con la Fiorentina poi il buio più totale. Una sconfitta dietro l'altra e il conseguente ritorno di Nesta. Ma non c'era più nulla da fare perchè il Monza era già retrocesso. I giocatori avevano già mollato, a gennaio poi il mercato non ha portato nulla. Sono andati via i migliori, sono arrivati altri calciatori in prestito e altri fermi da parecchio tempo. Tutto questo in una rosa già piena zeppa di profili in scadenza di contratto. Pensare di tirare fuori qualcosa di buono in un contesto del genere era pura fantasia. Tant'è che quello del Monza è stato un calvario calcistico. Una sconfitta dopo l'altra, alcune anche immeritate per dirla tutta. La sfortuna però non c'entra nulla. Se il club è finito dritto dritto in B, senza quasi mai combattere per davvero, è solo per propri demeriti. Che sono stati tantissimi.

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