Polverosi: "La viola gioca col 3-6-1: Gud è come se non si fidasse del centrocampo"

All'interno delle pagine dell'edizione odierna del Corriere dello Sport-Stadio è possibile leggere un editoriale a firma di Alberto Polverosi che, parlando della Fiorentina, si interroga su Gudmundsson: " C’è del buono nella sconfitta della Fiorentina a Siviglia. L’atteggiamento, la personalità, la forza di restare sempre in partita, la capacità di reagire dopo il 2-0 e lo scampato pericolo del 3-0. C’è soprattutto la consapevolezza di una squadra che sente di avere la possibilità di ribaltare il risultato al Franchi.
C’è però anche qualcosa che non convince nella partita col Betis. L’errore nel sistema difensivo sul primo gol è stato troppo evidente. Negli occhi resta la figuraccia del giovane Comuzzo che arranca e non riesce nemmeno a trattenere Bakambu e poi il pesante ritardo di Parisi sul tocco di Ezzalzouli, ma quell’azione, che sembrava un contropiede, in realtà è partita da un lancio del terzino Ruibal che ha trovato la Fiorentina scombinata e non si sa perché.
L’altro aspetto che non quadra è la posizione, anzi, il movimento a rientrare di Gudmundsson. Quando si dice e si scrive che la Fiorentina gioca col 3-5-2 si commette un errore. In realtà il modulo è 3-6-1, con l’islandese che spesso, troppo spesso, arretra per prendere palla nella propria metà campo. È come se non si fidasse di Fagioli-Cataldi-Mandragora, tre centrocampisti costruttori di gioco. Ma è lui, Gudmundsson, che vuole giocare così o è Palladino che glielo chiede? A noi sembra strano in tutt’e due i casi. Che l’islandese salti un avversario a cinquanta metri dalla porta serve a poco, quel dribbling deve farlo venti metri più avanti. Solo così potrà mettere in difficoltà la difesa del Betis e, ancora prima, quella della Roma".
