"Questi sono". Allegri, Chiellini e una Juve con limiti e dubbi. Da sistemare anche sul mercato

"Questi sono". Il labiale di Giorgio Chiellini a Massimiliano Allegri, mentre la Juventus a Empoli, intercettato e studiato, rivela tante cose. In primis, che il capitano si vede ancora in campo, ma ragiona da leader e soprattutto da dirigente (o allenatore, o il ruolo che sceglierà quando sarà pronto). In secondo luogo, e cosa più importante per la Vecchia Signora che si interroga sul caos non proprio ordinato visto con i toscani, che i guai della Juve affondano nel tempo, nella psicologia interna di una squadra che la scorsa stagione ha perso spesso e volentieri (mai così tanto, in casa, come quest'anno), senza Ronaldo qualche certezza l'ha comunque persa. E i giocatori che ha li cambia e sposta, ma forse ne vorrebbe qualcun altro.
Il dopo Ronaldo, il dopo Kean. Uno è partito, appunto. L'altro è appena arrivato, non ancora ufficiale, e già è diventato chiaro che non basta. Centrocampista o attaccante? Forse entrambi, considerato che i 55 milioni lordi (più il cartellino) risparmiati silurando (o venendo silurati da, tema non da poco) Ronaldo permetterebbero una maggiore agibilità sul mercato. "Questi sono", quelli che ci sono adesso. Questi saranno, anche dopo il mercato? Mancano poco meno di 48 ore alla chiusura della sessione estiva: alla Juve non si compra tanto per comprare, ma qualcosa si muove perché si deve muovere. Non basterà, comunque, per risolvere tutti i malanni: se questa non è squadra, toccherà ad Allegri costruirla. Un aiutino dal calciomercato, certo, non guasterebbe.
