Ranieri ha ragione: i numeri di Dovbyk al primo anno di Roma non sono quelli di un flop

Continua la grande corsa della Roma, per distacco ormai la miglior squadra di Serie A da quando è iniziato il 2025. E più in generale, comunque, una squadra nuova da quando in panchina è tornato a sedersi per la terza volta nella sua carriera mister Claudio Ranieri. Ieri è arrivata un'altra vittoria di misura e sui tre punti ottenuti con la Fiorentina (oltre che i guantoni di Svilar) c'è l'impronta del colpo di testa da tre punti scagliato in rete da Artem Dovbyk.
Criticatissimo, Dovbyk era il centravanti su cui doveva fondarsi la nuova Roma nei piani del club, che ha versato oltre 30 milioni di euro nelle casse del Girona per aggiudicarsi il capocannoniere della passata Liga, messo sotto contratto fino al 2029. Un inizio non proprio semplice, quello del bomber ucraino, che però numeri alla mano ha tutte le ragioni per schivare l'etichetta di flop. D'altronde i gol di Dovbyk alla prima stagione italiana sono già 17, dei quali 12 nella sola Serie A. La media di un gol ogni 183' non è proprio da bomber di fascia élite, ma è comunque tutt'altro che disprezzabile, soprattutto al primo impatto con una realtà nuova e molto diversa da quella spagnola.
Un concetto reso abbondantemente bene anche dallo stesso Ranieri, che dopo la vittoria per 1-0 sulla Fiorentina grazie al gol segnato dallo stesso Dovbyk, ne ha così parlato: "Dovbyk sta facendo bene, se andiamo ad analizzare i gol che ha fatto e quanti punti ha portato. Deve capire quali sono le sue potenzialità, non si è ancora espresso al massimo, è molto timido e anzi è una decina di giorni che lo vedo anche sorridere e questo è importante. Ricordate che lui non esultava mai, oggi ha esultato tanto".
