Roma, caso Dzeko gestito a metà

La gestione del caso Dzeko-Fonseca pesa in casa Roma, ed apre ad una seconda parte di stagione vissuta sul filo del rasoio. La scelta della società giallorossa è stata quella di non schierarsi apertamente nè da una parte nè dall’altra, contando su una convivenza forzata che necessita di maggiore convinzione per poter dare frutti concreti. Testimonianza tangibile è arrivata dalla trasferta di Torino, con un Dzeko totalmente disponibile ma relegato al ruolo di riserva e poi gettato nella mischia a partita compromessa, peraltro con un rendimento al di sotto di quello che sarebbe stato lecito attendersi da un giocatore della sua qualità e presenza scenica. Insomma un ibrido tra pace apparente e guerra fredda che non può giocare a nessuna delle parti in causa.
Se chiarimento deve essere, che lo sia su tutti i livelli: la Roma non può fare a meno del suo leader, con o senza fascia di capitano. E Fonseca non può avere il controllo del gruppo con qualche eccezione. In attesa che i nuovi si inseriscano e diventino un fattore nella corsa alla Champions League, le priorità giallorosse passano da qui.
