Roma, Fonseca saluta e Dzeko ancora non lo sa. Edin aspetta Mou per la rivoluzione

Si era presentato sorridente, ambizioso, voglioso di lasciare il proprio nome nell’albo di Trigoria, ma Fonseca va via con qualche rimpianto, un po’ invecchiato e senza trofei. “Sono certo che per la durata del mio contratto vinceremo un titolo” aveva detto il giorno del suo insediamento. Centodue partite dopo cala il sipario e di trofei nemmeno l’ombra. Quest’anno ci aveva provato arrivando fino in semifinale d’Europa League, ma nel momento cruciale la Roma è svanita, si è sciolta come neve al sole. Lo ha detto più volte da qualche giorno a questa parte: “Un rimpianto è il secondo tempo di Manchester”. Al duplice fischio, infatti, la Roma era sul 2-1, ma il blackout in terra inglese è costato l’eliminazione e un finale di stagione più amaro che altro. Ora vuole lasciare regalando a Mourinho la partecipazione alla prossima Conference League. L’ultimo scoglio si chiama Spezia, con una vittoria (basterebbe anche un pareggio), i giallorossi sarebbero certi del settimo posto, ma attenzione a non cadere all’ultima curva. Il Sassuolo è dietro di due punti e per l’ultima della stagione affronta una Lazio senza più obiettivi e De Zerbi, come Fonseca, vuole salutare con un ultimo regalo. Certo il tecnico portoghese dovrà fare ancora i conti con i tantissimi infortunati e per questo la formazione sarà ampiamente rimaneggiata ma comunque sufficiente a battere lo Spezia. Fonseca si augura di non lasciare solo il settimo posto, ma anche quell’equilibrio tanto ricercato nei suoi due anni a Roma.
“Sento che è importante lasciare questo sentimento di equilibrio e non di dramma ogni volta che si perde. Ho sempre cercato di far giocare la squadra non pensando a quello che era successo la giornata prima” ha spiegato il portoghese che non verrà ricordato per i titoli, ma quantomeno per il suo stile. Lo stesso con il quale ha gestito anche il caso Dzeko, senza mai surriscaldare gli animi già più di quanto non fossero accesi. Questa sera, però, Fonseca non sarà il solo a salutare. Mirante, Bruno Peres e Jesus vanno a scadenza, ma ci sono anche altri giocatori come Pastore, Santon, Fazio, Pedro, Mkhitaryan e lo stesso Dzeko che in estate potrebbero salutare. Quest’ultimo aspetta il colloquio con Mourinho. “Amiche speriamo non sia l’ultimo allenamento insieme” ha scritto la moglie Amra sui social. Insomma, la rivoluzione sta per partire. Da capire ora se Dzeko la guiderà o ne farà parte.
