Roma horror show: preoccupano difesa e condizione

La Roma dura tre partite. Vittoria con Empoli e Sheriff, un pareggio con il Torino combaciato con la miglior prestazione dell’anno, poi i soliti problemi che si vedono da inizio anno con i giallorossi che subiscono tre tiri e altrettanti gol. Gli uomini di Mourinho dunque restano a quota cinque punti dopo sei giornate di campionato, nell’era dei tre punti solo un’altra volta era andata così male ed era la stagione 2010-11, la prima della nuova proprietà con Luis Enrique in panchina. Una stagione conclusa con le dimissioni dell’allenatore spagnolo e con più ombre che luci. Per fortuna della Roma dello Special One di tempo per recuperare ce n’è ancora nonostante la zona Champions disti già sette punti e nella sfida con il Genoa siano emerse tutte le problematiche che dalla pre season affliggono la squadra.
E non è solo una questione di equilibri, totalmente saltati con l’infortunio di Smalling e l’addio di Matic. Nel crollo giallorosso di Marassi c’è di tutto: da una condizione atletica precaria che ha portato all’infortunio di Llorente (il nono ko muscolare stagionale) a un attacco che senza le scintille di Lukaku e Dybala non decolla, fino ad arrivare all’aspetto forse più preoccupante perché inedito, il crollo mentale. Mai, o quasi, nella gestione Mourinho, la squadra era crollata psicologicamente, trovando spesso rimonte o reazioni nei finali di partita. Contro il Genoa, invece, non è mai sembrata mentalmente pronta a ribaltare una partita che l’ha vista sparring partner di Retegui e compagni. Ora il campionato offe la possibilità di riscattarsi domenica contro il Frosinone, ma i tifosi insorgono e in molti si chiedono se la finale di Budapest non possa esser stato l’apice di una squadra che forse avrebbe dovuto cambiare di più in estate.
