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Storia di un flop annunciato: Domenech dura a Nantes 46 giorni. Zero vittorie e uscite a vuoto

Storia di un flop annunciato: Domenech dura a Nantes 46 giorni. Zero vittorie e uscite a vuoto
giovedì 11 febbraio 2021, 10:08Serie A
di Gaetano Mocciaro

L'avventura di Raymond Domenech si sta chiudendo prima della fine della stagione, eventualità che probabilmente non sarebbe stata nemmeno quotata dai bookmakers. Il bilancio finale sulla panchina del Nantes dell'ex ct della Nazionale francese è di 4 pareggi e 3 sconfitte. E soprattutto nessuna vittoria. Il che ha portato ad allungare la striscia negativa dei canaris di 15 partite.

L'ENNESIMO RIBALTONE DI KITA, LA RABBIA DEI TIFOSI -Waldemir Kita è un noto mangia-allenatori e con l'esonero di Christian Gourcuff è arrivato a quota 17 tecnici allontanati in 13 anni. La scelta che ha portato il 26 dicembre ad annunciare Domenech non è piaciuta pressoché alla totalità dei sostenitori. Che a loro modo hanno dato il "benvenuto" al tecnico 68enne, alla sua prima seduta, ossia con un altoparlante vicino alle recinzioni del campo d'allenamento a trasmettere un messaggio provocatorio sulle note di una musica circense.

IN CAMPIONATO 27 ANNI DOPO - Va ricordato che Domenech non allenava dal 2010 ossia dalla disfatta alla guida della nazionale francese ai Mondiali in Sudafrica. Ma se dobbiamo risalire all'ultima esperienza in un club risale al campionato 1992-93, alla guida del Lione. E con la velocità del calcio è praticamente un'era geologica. Ma forse questa non è nemmeno la cosa più grave che i tifosi evidenziano.

LA DEROGA DOPO LE PROTESTE ANTI-RANIERI - Domenech infatti fu il detrattore numero uno di Claudio Ranieri quando prese la guida del Nantes. Era il 2017 e Kita opta per il tecnico romano, all'epoca 66enne e quindi fuori tempo massimo per allenare in Ligue 1 (età massima 65). Fu concessa una deroga ma Domenech si scagliò contro la scelta della Lega: "Non posso essere d'accordo sulla deroga perché non l'abbiamo accordata a nessun allenatore francese" furono le sue dichiarazioni. A dicembre è stato infine lui a sfruttare la deroga, ironia del destino per guidare proprio il Nantes.

UNO STILE AGLI ANTIPODI DEL NANTES - Ma soprattutto la scelta di Domenech è stata vissuta come una vera e propria provocazione di Kita: perché il Nantes ha una grande tradizione calcistica ed è stata oltre che una squadra vincente negli anni passati una vera e propria fucina di talenti (vedi Karembeu, Desailly, Deschamps) e si è distinta per la freschezza e il gioco piacevole. Chiamare un tecnico fermo da anni ma, cosa ancora più grave, dalle idee calcistiche agli antipodi rispetto alla cultura nantaise è stato considerato un affronto. E infatti sin dalle prime uscite si è visto un calcio sparagnino, un inno al "primo non prenderle". Azzarderemmo persino a usare il termine "catenaccio" se non fosse troppo italiano per lui. Che a volte funziona anche, basti vedere la partita d'esordio: 0-0 a Rennes col 28% di possesso palla.

LA FREDDURA SU MARADONA - È durato nemmeno due mesi Domenech, ma nel suo piccolo è riuscito a regalarci anche stavolta dichiarazioni a dir poco discutibili. "Mi sarebbe piaciuto prendere Maradona, ma è morto" dichiarò all'inizio della finestra di mercato invernale.

IN BOCCA AL LUPO, KOMBOUARE - Il Nantes raccolto da Domenech dopo il 17° turno era 16esimo, virtualmente salvo nonostante la crisi. Oggi è 18° e andrebbe a giocarsi uno spareggio con la terza in classifica di Ligue 2. L'ultima partita contro il Lille primo in classifica era di fatto persa in partenza. E forse per questo ci saremmo aspettati di vedere Domenech in panchina anche nel weekend, in una sfida più alla portata come quella contro l'Angers. Non sarà così, Kita ha stupito ancora tutti: al suo posto va Antoine Kombouaré, uno che fu esonerato dal Paris Saint-Germain con la squadra prima in classifica. Si merita il più grande degli in bocca al lupo.

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