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Tevez: "La Juventus è come il barrio. Aver indossato la 10 di Del Piero è stata la ciliegina"

Tevez: "La Juventus è come il barrio. Aver indossato la 10 di Del Piero è stata la ciliegina"TUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
giovedì 7 aprile 2022, 22:30Serie A
di Simone Bernabei

Carlos Tevez, nel corso della sua visita alla Juventus, ha rilasciato un'intervista al canale YouTube del club bianconero:

Come si definisce la Juventus con una parola? "Barrio (quartiere, ndr). Perché quando sono arrivato alla Juventus non pensavo di arrivare in un club che fosse organizzato come una famiglia. Quando sono arrivato ho visto un club molto grande, ma anche molto legato alle proprie radici e al proprio Dna. I tifosi fanno pare di una grande famiglia e io mi sono identificato subito in questo. Per me la Juventus è questo".

Cosa ha provato tornando allo Stadium?
"Una bella sensazione, tornare alla Juve mi ha risvegliato sensazioni che conservo nel profondo del cuore e che sono difficili da descrivere. Qui ho lasciato un pezzo di cuore e tornare mi ha risvegliato emozioni forti. Indossare la maglia della Juve era una sensazione forte e indossare la 10 di Del Piero è stata la ciliegina sulla torta".

Il primo compagno che incontrò il giorno del suo arrivo?
"E' stato Gigi, ci siamo visti nello spogliatoio. Mi ha preso la testa, mi ha salutato e mi ha detto 'Come stai fenomeno?'. E' stata una grandissima emozione. Sin dal primo giorno ho dato tutto quello che avevo".

Cosa ha risvegliato l'energia dello Stadium?
"Ricordo la prima partita, il mister conosceva la mia voglia. Mi disse 'la prima palla che ti arriva giocala con massima intensità, almeno la gente si alzerà in piedi'. Quando mi è arrivata ho fatto un uno contro uno, la gente si è alzata ed è stato una bolgia".

Il gol preferito in bianconero?
"Difficile dirlo, ho sempre giocato col cuore. Ma se devo sceglierne uno dico quello col Borussia, o quello col Parma perché c'era mio padre allo Stadio. Ho sempre giocato per lui, il mio primo tifoso. Quando c'era lui tornavo ad essere il bambino che giocava nel quartiere. Una serata speciale, feci un gol spettacolare".

Quale era il compagno più amico?
"Il mio miglior amico era la squadra. Eravamo tutte persone responsabili con fame di gloria, questo faceva sì che ci trovassimo bene nello spogliatoio e in campo si vedeva. Eravamo una famiglia".

Cosa ha ritrovato tornando alla Juve?
"L'affetto dei tifosi che mi hanno dato fin dal primo giorno. Il loro sostegno era ciò di cui avevo bisogno e io ho dato tutto per loro. E' stata una squadra che quando ho detto che volevo tornare a casa mi ha capito e mai si è opposta alla decisione, di questo ne sono grato. Ringrazio il presidente Agnelli, uomo di poche parole ma che tiene fede alle promesse. Sarò sempre grato alla Juventus perché mi ha sempre capito".

Nonostante sia rimasto poco tempo, è entrato nel cuore dei tifosi...
"E loro sono rimasti nel mio. Come ho detto, mi hanno subito capito ed era ciò di cui avevo bisogno per lasciare il segno".

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