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TMW - Collina: "Quando arbitrato avrei voluto il VAR. Fuorigioco? Alzata l'asticella"

TMW - Collina: "Quando arbitrato avrei voluto il VAR. Fuorigioco? Alzata l'asticella"
sabato 24 settembre 2022, 13:15Serie A
di Ivan Cardia
fonte Da Trento, Luca Cilli

Ospite del Festival dello Sport di Trento, Pierluigi Collina, attuale presidente della commissione arbitri FIFA, ha fatto il punto in vista di Qatar 2022: "Siamo impegnati a preparare il Mondiale in Qatar, sarà molto importante per il movimento. Io sono diventato arbitro per caso. Un mio compagno del liceo mi invitò ad un corso per direttori di gara. Avevo 17 anni, ma andai giusto per fare una esperienza diversa. Senza aspettative, senza ambizioni. Poi andò diversamente. Probabilmente nel mio DNA c'era qualcosa. A me piace molto la sfida, sono iper competitivo non mi piace partecipare. Voglio fare le cose fatte bene e questo senso di sfida ed amore verso le cose non banali mi ha spinto ad andare avanti nel mondo arbitrale. Auguro a tutti i giovani che fanno questo lavoro di arrivare il più lontano possibile, e comunque fare l'arbitro è una bellissima esperienza che finirà per segnare in positivo anche la vita di tutti giorni. Nella vita infatti bisogna prendere tante decisioni, e l'arbitro deve farlo. Si impara sin da subito ad assumersi responsabilità e prendere decisioni. Per arbitrare ci vuole amore per il calcio logicamente. È chiaro che anche un arbitro può tifare per una squadra. Ci sarebbe da preoccuparsi se non fosse così, è una cosa normale. Poi in campo esce la professionalità e si tifa per se stesso. La paura? A determinati livelli non deve esserci, ci vuole solo senso di grande responsabilità. Oggi con la tecnologia il rischio di fare errori si è attenuato, prima invece potevi giocarti una carriera se sbagliavi in un big match. La paura vera o più che altro senso di impotenza l'avverti quando arbitri i più giovani e vedi fuori i genitori che non capiscono il momento ed hanno atteggiamenti che con lo sport non hanno nulla a che fare".

L'importanza del VAR e della tecnologia.
L'uomo per sua natura non è infallibile, per cui avere un salvagente quando serve sicuramente è importante. Quando ho sbagliato, a quel tempo quando arbitravo, avrei voluto avere a disposizione uno strumento del genere. Per me stesso e per chi era coinvolto in campo. Nel 2018 cambia tutto, con il Mondiale in Russia perché il livello arbitrale fu molto alto. Averne fatto parte ed avere avuto questo risultato e contribuito ad ottenerlo è una grandissima soddisfazione. La tecnologia ha aiutato: gol line technology e VAR. Gianni Infantino, presidente della Fifa, ha creduto immediatamente in questo progetto".

Il fuorigioco semi automatico?
"Abbiamo provato ulteriormente ad alzare l'asticella. Il nostro obiettivo è fare meglio del Mondiale in Russia. Questa tecnologia sul fuorigioco ci permetterà di essere ancora più precisi e di avere tempi brevi per non creare attesa che, abbiamo capito, al mondo del calcio non piace. Questo dipende dalla tecnologia che viene utilizzata adesso, di altissimo livello. L'accuratezza è massima ed i tempi rapidi. Si identifica l'esatto momento in cui viene colpito il pallone, ci sono informazioni che vengono date 500 volte al secondo. L'immagine che viene fuori è in tre dimensioni, che permette di vedere anche le minime posizioni del corpo".

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