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TMW RADIO - Luiso bacchetta la Juve: "Con CR7 servivano campioni, non Chiesa o Rabiot"

TMW RADIO - Luiso bacchetta la Juve: "Con CR7 servivano campioni, non Chiesa o Rabiot"
giovedì 11 marzo 2021, 18:50Serie A
di Dimitri Conti

L'ex attaccante Pasquale Luiso è intervenuto in diretta a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini: "Ricordano tutti quel mio gol al Milan, ma gli altri 200 mai nessuno! Sarà perché quella volta, con quella rete, ho fatto un po' un macello...".

Fuga decisiva per l'Inter?
"Credo sinceramente che lo Scudetto possano soltanto perderlo Conte e l'Inter: hanno trovato un'amalgama incredibile, la squadra fa cosa deve fare anche se non è spettacolare. Davanti, poi, ci sono quei due animali che sono veramente una coppia perfetta, due fenomeni. Sanno anche come mettere il pullman davanti alla porta".

Fanno catenaccio?
"Si tratta di sapersi difendere. Hanno tre centrali veri, stopper di una volta: sono classici marcatori più che giocatori d'impostazione. A volte riescono pure ad uscire bene da dietro con Handanovic, ma di certo hanno Lukaku che davanti gli dà ampiezza e profondità per 60 metri. Ora voglio vedere la reazione che avrà la Juventus a Cagliari, sono convinto che ci sarà, perché hanno una squadra di campioni. Però sono in ritardo, in quanto a punti...".

Due parole sulla questione Ronaldo-Juventus.
"Ronaldo è un bomber, non un rifinitore. Quelle poche volte che la Juventus è riuscita ad arrivare in area, lui l'ha messa dentro: non parliamo più però del CR7 di dieci anni fa che si inventava i gol dal niente. Penso che comunque da solo abbia dato molto alla Juve, andrebbe accompagnato da campioni veri e non me ne vogliano i vari Chiesa, Kulusevski o Rabiot".

Troppi ostacoli sul percorso Juve?
"Bisognava dare continuità, come hanno fatto con Allegri. Penso che fosse stato giusto a un certo punto poi cambiarlo: ci sta farlo dopo 4-5 anni e due finali di Champions, oltre agli Scudetti vinti. Con Sarri volevano uno che giocasse a calcio, ma nonostante abbia vinto lo Scudetto non è stata data continuità: avrebbero dovuto farlo. All'improvviso non sapevano più dove andare e si sono ritrovati con Pirlo, che dai bambini nel giardino di casa sua si è trovato ad allenare Ronaldo. Anche i campioni devono mangiare un po' di cacca, prima di arrivare a certe panchine, e non me ne voglia Pirlo. Per me è stato un azzardo: magari Pirlo diventerà tra i migliori al mondo, ma un poco d'esperienza prima ci vuole".

In che senso oggi ai ragazzi manca passione?
"Io non ero Ronaldo, quando entravo in campo dovevo strappare l'erba da terra. Quando c'era, visto che giocavo su dei campi di terra spesso... Ma non avessi fatto questo non sarei arrivato, non avendo quelle qualità tecniche straordinarie cui oggi si guarda: ero un guerriero. C'è chi mi dice che in questo calcio avrei guadagnato 5 milioni l'anno con quell'atteggiamento, ma secondo me avrei fatto fatica ad arrivare. Ci vuole pazienza, ma anche fame: a me è toccato fare tanti sacrifici, e penso sia una fortuna. Di sicuro il calcio è cambiato, ma io mi tengo il mio, quello dei Roberto Baggio, dei Maldini, Baresi e Cannavaro. Non c'è stato un ricambio generazionale: non si vedono i nuovi grandi nomi".

Cosa può fare il Vicenza?
"Mimmo Di Carlo aveva il sogno di tornare ad allenare il Vicenza, e magari di portarlo un giorno in Serie A: sono convinto ci riuscirà".

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