Tra i fischi della Nord e un futuro incerto: Acerbi domani rivuole un posto da titolare nella Lazio

Mentre le tribune lo applaudivano, la Curva Nord lo fischiava. Non è stato idilliaco e semplice il rientro in campo di Acerbi, che domenica scorsa contro il Napoli è rientrato a 52 giorni dall’infortunio al flessore (stiramento di secondo grado). Il pubblico della Lazio si è spaccato su di lui, con la parte più calda del tifo che non gli ha ancora perdonato gli episodi sotto Natale: contro Genoa (esultanza polemica) e Venezia, quando non avrebbe chiesto scusa sotto il settore ospiti. Uno strappo che difficilmente si ricucirà.
Domani però contro il Cagliari spinge per tornare titolare. Sarri ci sta pensando, prima dell’infortunio Acerbi nelle gerarchie era davanti a tutti e negli ultimi anni è stato un elemento insostituibile. Adesso però le cose sono cambiate perché, paradossalmente, senza di lui la Lazio ha trovato l’equilibrio difensivo con Luiz Felipe e Patric: non hanno mai fornito prestazioni perfette, ma i due hanno convinto il tecnico. Addirittura per quattro partite consecutive in campionato Strakosha non ha preso gol: uno scenario difficilmente ipotizzabile nella prima parte di stagione.
Futuro lontano da Roma
Acerbi vuole finire in crescita l’anno con la Lazio e Sarri, ma la prossima stagione potrebbe non giocarla in biancoceleste. Per un insieme di elementi: l’avversità di una parte della tifoseria e le difficoltà a seguire i dettami tattici di Sarri, per esempio. L’agente Pastorello ha già avuto colloqui con Lotito, la linea del club è chiara: se arriverà un’offerta soddisfacente (5 milioni) la Lazio non si opporrà. Inzaghi lo apprezza, così come può essere un elemento idoneo per Milan e Juventus Il quesito, semmai, è un altro: ci sarà qualcuno disposto a investire questa somma per un 34enne che guadagna 2,5 milioni a stagione fino al 2025?
