Ancelotti e il calendario ingolfato: "Troppe gare, più infortuni e meno spettacolo"

(ANSA) - ROMA, 09 GIU - Il calendario del calcio sempre più fitto non solo aumenta i rischi di infortunio dei giocatori, ma porta con sè anche anche ad un impoverimento dello spettacolo. A dirlo è Carlo Ancelotti, neo ct del Brasile, intervenuto via video all'evento 'Passione in campo', organizzato dall'Aic e dall'Aiac a Reggio Emilia. "Quest'anno il calendario è stato molto esigente, soprattutto per le squadre che hanno tanti impegni e tanti giocatori nelle nazionali - ha detto Ancelotti -. Basti pensare al nuovo format della Champions e al Mondiale per club, che si gioca quando i giocatori d'alto livello vanno in vacanza. Questa situazione non solo aumenta il rischio infortunio ma causa anche, pochi se ne rendono conto, l'impoverimento dello spettacolo perchè mancando il tempo di recuperare e allenare i giocatori non possono dare il 100% in tutte le partite, specie i migliori".
Ma anche il lavoro dei tecnici ne risente, perché, spiega Ancelotti, le partite ormai non si ha più tempo di prepararle negli allenamenti ma con i video. Manca così la pratica sul campo e anche questo porta ad un impoverimento dello spettacolo. C'è chi dice che anche una volta si giocava tanto ma non tiene conto che l'intensità del gioco migliora e aumenta: ora rispetto a dieci anni fa un giocatore fa molti più scatti durante una partita e questo incide per le lesioni muscolari". Una soluzione adottata da Ancelotti per ridurre lo stress dei giocatori è, quando possibile, dare loro un giorno di riposo. "Dopo le partite di solito si fa lavoro leggero, ma magari uno recupera meglio stando a casa con la famiglia che venendo a fare piscina o bicicletta, lavoro a bassa intensità. In teoria questo vale di più per chi ha giocato, perchè gli altri dovrebbero allenarsi, ma non si possono fare disparità e così penso che un giorno a casa faccia bene a tutti".
A pagare il contro di un calendario troppo fitto, conclude Ancelotti, sono giocatori e allenatori, che poi sono quelli "che non decidono nulla, perchè le decisioni importanti sono prese da Fifa, Uefa, Leghe e Federazioni. Se queste non si mettono d'accordo, è impossibile trovare un calendario che possa preservare la qualità dello spettacolo e la salute dei giocatori". (ANSA).
