Iniziato l'incontro fra Castelletti e i club della provincia per salvare il professionismo a Brescia

Serata importante in casa Brescia dopo i mancati pagamenti di stipendi e contributi, entro il termine perentorio del sei giugno, che hanno condannato il club alla non ammissione nel campionato di competenza (la Serie C in questo momento) e al fallimento della società presieduta da Massimo Cellino.
Alle 19:00 è infatti iniziato l’incontro a Palazzo Loggia (sede del Comune) voluto dalla sindaca Laura Castelletti, presente assieme agli assessori Alessandro Cantoni e Marco Garza, per il futuro del Brescia calcio e per tentare di salvare almeno il professionismo e non dover ripartire dai dilettanti. Al tavolo sono presenti il presidente della Feralpisalò Giuseppe Pasini, quello del Lumezzane Andrea Caracciolo con il patron Lodovico Camozzi e il numero uno dell’Ospitaletto Giuseppe Taini con il proprietario Sandro Musso. L’obiettivo è valutare la possibilità che uno dei tre club della provincia bresciana, tutti iscritti alla Serie C, possa creare un nuovo soggetto giuridico, ripartendo dal vecchio marchio Brescia Calcio 1911 che finì nel contenzioso tra la vecchia proprietà di Gino Corioni e quella di Massimo Cellino, e salvare il calcio cittadino.
Un’ipotesi di non facile realizzazione e che trova la contrarietà degli Ultras Brescia 1911 che sotto il palazzo del Comune hanno intonato cori a sostegno della squadra, contro Massimo Cellino ed esposto due striscioni con le eloquenti scritte “Nessuna fusione” e “La categoria non si compra”. Lo riferisce l’edizione on line del Giornale di Brescia.
