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Soffia: "Colpita positivamente da Bakker, ora voglio un trofeo. E l'Europeo in azzurro"

Soffia: "Colpita positivamente da Bakker, ora voglio un trofeo. E l'Europeo in azzurro"
ieri alle 22:34Calcio femminile
di Tommaso Maschio

Siamo partite un po’ a rilento però penso sia anche normale per una squadra quasi totalmente rinnovata, con tanti innesti di giocatrici e una nuova allenatrice. Ci sono concetti nuovi da assimilare e non è mai facile”. L’esterna del Milan, e della Nazionale, Angelica Soffia traccia così il bilancio della stagione appena conclusa del club rossonero dalle colonne di LFootball.it: “Sicuramente la prima parte di stagione è stata influenzata da questi aspetti, poi nel finale siamo migliorate. Non è stato semplice anche per l’allenatrice che non aveva mai allenato in Italia, affrontare squadre che non aveva mai visto da vicino, poi con tante ragazze giovani in rosa. Penso che nel complesso sia andata bene, abbiamo fatto meglio dello scorso. - prosegue la classe 2000 - La partita che abbiamo vinto contro la Roma ci ha dato un po’ di confidenza e fiducia. Con le squadre di alta classifica abbiamo sempre fatto fatica e a volte è capitato anche con le piccole, però vincere contro una squadra come la Roma ci ha dato tanto morale”.

Soffia poi si sofferma sull’impatto dell’olandese Bakker con la realtà italiana: “Como modo di giocare è totalmente diversa rispetto a qualsiasi altro coach che abbia avuto, è un’allenatrice di posizione, gli allenamenti sono sempre stati improntati al positional game. Mi ha colpito molto il suo voler creare un gruppo unito, ci ha fatto pranzare sempre tutte insieme, abbiamo svolto attività extra calcistiche insieme, come per esempio giocare a padel tra di noi. - prosegue ancora Soffia - A me ha colpito anche quando, sia lei che il suo vice, al momento delle presentazioni hanno parlato prima degli aspetti personali, della loro vita privata, se erano sposati, se avevano figli, una presentazione più sulla persona che sulle idee di gioco. Inoltre nel corso della stagione abbiamo avuto anche tre incontri individuali, uno per conoscerci, mentre negli altri si è parlato dell’andamento della stagione”.

Spazio al prossimo step da compiere: “Speravo potesse esserci già quest’anno, ma il prossimo passo avanti deve essere un trofeo, lo dico da quando sono arrivata qui. Non è facile perché per vincere tutte le giocatrici devono voler la stessa cosa, basta una persona che non è connessa al 100% che non riesci a vincere. L’ho vissuto nelle mie precedenti esperienze, se c’è qualcuna che non è convinta diventa complicato. Terzo posto? Sarebbe un buon risultato, ma non mi accontento. Deve essere il minimo il prossimo anno”.

Soffia si sofferma anche sulla Nazionale che fra poco meno di un mese sarà impegnata in Svizzera all’Europeo: “Chiunque mi conosca sa che sono sensibile alla maglia azzurra, ci tengo davvero da morire anche se non c’è un motivo preciso, ma mi emoziona davvero tanto e ogni volta che vengo convocata è come la prima volta. Ho fatto due preparazioni prima del Mondiale e dello scorso Europeo, ma poi non sono andata, vorrei che le cose ora cambiassero. - conclude Soffia - Il gruppo azzurro è bellissimo, ll mister ti fa sentire parte del gruppo, anche se hai fatto solo due raduni. Con le sue metodologie ti fa sempre sentire parte del gruppo. Il mister è molto molto sensibile al fattore umano e si vede, da come si pone, quanto ci tiene”. 

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