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Longhi: "Italia? Se Ranieri dice no, riprenderei Mancini. E su Leao dico..."

Longhi: "Italia? Se Ranieri dice no, riprenderei Mancini. E su Leao dico..."TUTTO mercato WEB
© foto di Bruno Longhi
Oggi alle 19:16Altre Notizie
di TMWRadio Redazione
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TMW Radio / Maracanã
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Ospite di Maracanà, nel pomeriggio di TMW Radio, il giornalista Bruno Longhi ha parlato della Nazionale azzurra: "Hanno sbagliato tutti. Gravina poteva star zitto, parlare dopo la Moldova e annunciare l'esonero. La cosa che mi fa pensare che stiamo rasentando il ridicolo è che questa è la prima volta che una Nazionale ha in panchina un ex ct. Da parte di Gravina serviva attenzione, visto che sapeva che personaggio aveva in mano. Il matrimonio si era rotto, Spalletti ha sbagliato mettendo tutti davanti al fatto compiuto. Si poteva evitare questa ennesima figuraccia. Abbiamo una squadra scarsa, questa è la verità. Non abbiamo più i campioni come Totti, Del Piero e altri. Non abbiamo più chi può fare la differenza. Abbiamo Donnarumma, Bastoni e Barella che sono top che possono giocare in big europee. Spalletti voleva essere giochista anche sulla panchina della Nazionale ma non si può fare".

E ha aggiunto: "Ranieri? E' una medaglia al petto per lui, perché finisce la carriera con la panchina della Nazionale. Ma ci puoi mettere tutto, la conoscenza, il buonsenso, ma non so se abbiamo la qualità per battere Israele. Io sono già rassegnato allo spareggio. Il doppio incarico? Il selezionatore ha un sacco di tempo libero, è un lavoro part-time, quindi potrebbe farlo. Il calcio italiano non può essere risanato da Ranieri, perché il discorso non è solo la Nazionale ma il movimento. Io, avendo vissuto la vicenda Mancini, posso dire che si è redento e non lo lascerei da parte. Era entrato con la testa nel ruolo di ct, facendola giocare anche bene. Poi qualcosa era cambiato. Io se fossi in Ranieri direi di no. Tu entri in un mondo particolare, quello della FIGC, dove non puoi programmare niente".

Mentre sull'addio di Simone Inzaghi all'Inter ha detto: "Lasciamo perdere le parole che ha detto. Non lo considero un campionato di calcio quello, ma se scegli quella direzione lo fai per il motivo economico, per il figlio che è finito nella trattativa e per le critiche che si è beccato ingiustamente a Milano. E' stato uno stillicidio che non meritava. la sua Inter, al pari di quella di Trapattoni, è quella che ha espresso il miglior gioco e che ha divertito di più. Non sentendosi ricompensato come soddisfazioni, ha trattato con il club arabo. E' stato un addio fatto tra persone senza rancori. Andava bene a tutti, all'Inter se arrivava Fabregas era meglio ma ha virato sul piano B. Conoscevo i suoi malesseri, ma le critiche erano esagerate. E lui che è un ragazzo perbene non ha mai replicato. Ora ha scelto questa direzione e guardiamo avanti". Mentre sull'arrivo di Christian Chivu ha aggiunto: "Quando parliamo di certe società, non gestisci solo gli 11 in campo e la panchina. C'è una gestione di un gruppo importante, da grande manager. Bisogna vedere se sarà all'altezza di gestire dei campioni".

Infine sulla possibile cessione di Leao: "Rimane un grande giocatore, ma è diventato quasi 'sopportato'. I tifosi gli riconoscono che sappia fare grandi cose ma viene contestato. Farebbe bene a tutti che andasse via. Sarebbe un'operazione intelligente e remunerativa".

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