Donnarumma, c'è l'accordo col City: manca solo l'intesa con il PSG, vuole 50 milioni

Dato per l'ultima volta il suo saluto e abbraccio al Parco dei Principi e ai tifosi del Paris Saint-Germain, Gianluigi Donnarumma ha già la testa a Manchester. Il portiere italiano classe '99 infatti ha un contratto in scadenza tra un anno con il club transalpino ma è destinato a levare le tende quanto prima, dopo essere stato silurato pubblicamente dal tecnico Luis Enrique.

Novità importanti
L'ex Milan però avrebbe già la sua consolazione pronta. Secondo quanto rivelato dal noto esperto di mercato internazionale Fabrizio Romano, infatti, Gigio avrebbe accettato i termini personali dell'accordo che andrebbe a firmare con il City in caso di trasferimento. L'estremo difensore e capitano della Nazionale italiana vuole unirsi alla ciurma di Pep Guardiola e al momento le negoziazioni tra i club sono in corso per sbloccare l'affare.

La situazione
Si parla di una richiesta iniziale, da parte del PSG, di almeno 50 milioni di euro. Questo nonostante il mancato rinnovo e il contratto in via di scadenza. C'è sempre un punto irremovibile per il City e da chiarire prima di affondare il colpo Donnarumma: tutto dipende dalla partenza di Ederson. Il brasiliano, anche lui a breve parametro zero, è seguito con forza dal Galatasaray e sembrerebbe desideroso di cambiare aria.

Le parole di Luis Enrique
Alla vigilia della sfida contro l’Angers, prima gara stagionale al Parco dei Principi valida per la seconda giornata di Ligue 1, Luis Enrique ha parlato in conferenza stampa e spiegato la scelta di escludere Gianluigi Donnarumma: "È stata una decisione complicata, ma non voglio entrare nei dettagli pubblicamente. Capisco le critiche, ma siamo tranquilli e sappiamo dove vogliamo arrivare". Una preferenza, quella per Lucas Chevalier, che Luis Enrique ha motivato giustifica con aspetti tattici e caratteriali: "Un portiere deve darci superiorità con il pallone, leggere le pressioni avversarie, coprire la linea difensiva, dominare il gioco aereo e guidare mentalmente i compagni. È ciò che chiedo anche a Safonov e Renato, oltre a naturalmente gestire le situazioni tipiche di un portiere".