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Una giornata epocale: finiscono due ere. Juve e Inter cambiano pelle. Allegri ma non solo. E le altre scelte della A

Una giornata epocale: finiscono due ere. Juve e Inter cambiano pelle. Allegri ma non solo. E le altre scelte della ATUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
giovedì 27 maggio 2021, 00:00Editoriale
di Luca Marchetti

Bastava aspettare la fine del campionato per vedere i fuochi d’artificio.
Antonio Conte non è più l’allenatore dell’Inter. E ora tutto si intreccia.
La separazione - consensuale - fra l’Inter e il suo allenatore dovuta alla mancata condivisione delle scelte aziendali, che prevedevano un ridimensionamento del club tra riduzione degli ingaggi di almeno il 15% e un saldo dal mercato in attivo di 80-90 milioni, ora porta l’Inter ad avere la necessità di chiudere per un allenatore.
I nomi sostanzialmente sono due, anzi erano due. E ora bisogna ragionare con calma. Far passare la notte. Uno è e rimane Max Allegri, l’altro era Simone Inzaghi. Poi gli altri sullo sfondo ma al momento (visti anche i tempi molto ristretti) sono solo idee come magari Fonseca.
Su Allegri però la concorrenza è fortissima, visto che anche la Juve sta parlando con lui e il Real Madrid nei mesi scorsi si è fatto avanti con decisione. E il Real, proprio ora, avrebbe ricevuto la comunicazione da Zidane che ci sarà una separazione anche con lui. Quindi la situazione si complica eccome. Ma l’Inter un tentativo lo ha fatto. Ora bisogna capire se questa notte o le prossime ore produrranno i frutti sperati da Marotta e Ausilio. Inzaghi invece stasera si è incontrato ed ha cenato con Lotito e i due sono arrivati a un accordo per proseguire insieme e rinnovare il contratto dell’allenatore fino al 2024. Con la nuova intesa, Inzaghi arriverà a guadagnare 2,2 milioni di euro l’anno più i premi e questa accelerata allontana quindi in maniera definitiva l’allenatore dall’Inter - che dopo l’addio di Conte si era mosso sondando subito il suo profilo.
L’Inter ha comunicato ufficialmente la separazione da Conte (che riceverà 6 milioni di euro, circa metà della cifra che avrebbe dovuto prendere ancora più i premi che gli spettavano, per un totale di circa 7 milioni con una clausola particolare sul contratto: se Conte dovesse allenare nei prossimi mesi una squadra italiana la buonuscita non gli sarà corrisposta, se non in maniera proporzionale, al giorno in cui Conte tornerà ad allenare in Serie A. I nerazzurri, così come la Juventus, hanno chiuso un’era. Perché anche la Juventus ha comunicato ufficialmente l’addio a Fabio Paratici. Il ds dei 9 scudetti in 11 anni, quello che - insieme al lavoro della società e dei vari allenatori che si sono succeduti - ha contribuito in maniera decisiva a rendere la Juventus un asset stabile in Europa. Elencare qui tutti i colpi (in entrata e uscita) di Paratici sarebbe noioso. Il 4 giugno ci sarà la conferenza stampa d’addio con Agnelli, e la Juve punterà su Cherubini (promosso) e Manna, ora alla Juve U23.
E la panchina? Il nome più caldo è quello di Massimiliano Allegri. Un ritorno con un grande rapporto con il presidente Agnelli. Ma questo rapporto - che ha portato a un’intesa su programmi e sviluppo - ancora non ha portato al contratto. Anzi: la distanza ancora c’è (vista anche l’offerta del Real) e sarà necessario continuare a parlarsi. Ed è qui che si è concentrata la speranza dell’Inter di poter superare la concorrenza. Sempre con un problema economico di sottofondo. Non dovesse andare in porto con Allegri, al momento non ci sono alternative.

Pirlo continuerebbe il suo lavoro.
A Napoli dopo l’addio di Gattuso, il prossimo allenatore potrebbe essere Luciano Spalletti. Avanza la trattativa con il presidente De Laurentiis, i contatti con l’ex Inter e Roma vanno avanti da tempo. Anche perché gli altri nomi circolati intorno al Napoli stanno trovando anche altre opzioni, come il Lione per Galtier o Allegri diviso addirittura fra Juve, Inter e Real.
Paolo Maldini ha parlato in maniera elegantissima del futuro di Donnarumma congedando di fatto il portiere che potrà quindi partire a parametro zero: “Credo che si debba ringraziare tutti i calciatori che hanno fatto questa stagione incredibile. Gigio è stato leader e spesso capitano. La gente fa fatica a capire cosa voglia dire fare il professionista, che deve essere pronto a cambiare casacca. È difficile da accettare, è sempre più difficile trovare carriere. Bisogna avere rispetto per chi ha dato tanto al Milan, non ci ha mai mancato di rispetto. Le strade si dividono, non posso che auguragli il meglio”. 
Dopo la mancata risposta all’offerta da 7 milioni più uno di bonus i rossoneri hanno chiuso per Maignan dando un segnale forte che porterà quindi alla partenza di Gigio a parametro zero.
I rossoneri lavorano anche per trattenere sia Tomori che Sandro Tonali. Un passo alla volta però. Prima si parlerà con il Chelsea, per cercare di capire se è possibile abbassare la cifra scritta sul diritto di riscatto (28 milioni di euro). E non sarà semplice. Poi si cercherà di parlare anche con il Brescia per provare a ottenere uno sconto sulla cifra del riscatto che ora è fissata a 25 milioni (bonus compresi). Non sono in dubbio le qualità e le prospettive del ragazzo, ma magari ridisegnare la scaletta della cifra (e magari abbassarla) potrebbe essere un’opzione praticabile. Il tutto entro il 30 giugno per non correre alcun tipo di rischio.
Ivan Juric ha raggiunto nelle scorse ore la sede del club granata per iniziare a pianificare il futuro. L’accordo tra le parti è già stato definito, pronto un contratto triennale da due milioni a stagione più bonus. E intanto a Verona sono iniziate le riflessioni per il dopo Juric. Ancora nessun nome concreto sul tavolo, nella lista oltre a Stroppa che è già in trattativa avanzata con il Monza, c’è anche Italiano dello Spezia (che è stato capitano dei gialloblù) anche se non è facile arrivare a un accordo vista la clausola di risoluzione da un milione che andrebbe pagata per liberarlo. Altro profilo valutato è quello di Tudor, nell’ultima stagione alla Juventus nello staff di Pirlo.
La Samp prima di cercare il sostituto di Ranieri, si concentra sull’area dirigenziale. In questi giorni dovrebbe firmare il rinnovo Osti e poi si partirà decisi con la questione allenatore.
La prima scelta resta Giampaolo che già conosce l’ambiente visto che si tratterebbe di un ritorno. Nel caso, andrebbe risolto il contratto con il Torino da cui è stato esonerato nella scorsa stagione. Nella lista dei nomi valutati ci sono anche altri profili sia esperti che giovani (ancora Stroppa, già avanti nella trattativa con il Monza, e non solo). A Giampaolo ha pensato anche il Sassuolo che cerca il successore di De Zerbi ma non ci sono stati - per ora - contatti tra l’allenatore e i neroverdi. 
Lo Spezia si separa da Meluso, il Genoa tratta Lammers (che già aveva cercato in inverno come rinforzo per l’attacco), sta lavorando per Messias del Crotone e ha messo sotto contratto Sabelli, che lascia quindi l’Empoli.

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