L'Inter punta i quarti dopo 12 anni, Inzaghi ha un solo vero dubbio e Conceiçao si nasconde

Andare oltre Anfield. Memore dell'impresa a metà, perché non valsa il passaggio del turno, l'Inter si tuffa nuovamente in Champions League, con l'obiettivo di tornare ai quarti di finale dodici anni dopo l'ultima volta. Avversari: il Porto e una vecchia conoscenza.
Qui Inter. Simone Inzaghi ha le idee chiare sull'obiettivo e su cosa chiedere alla squadra per arrivarci: "Serviranno testa e qualità - spiega in conferenza stampa, senza sbilanciarsi nei pronostici - non sono bravo nel farli, ma di sicuro affrontiamo una squadra fortissima". Al suo fianco, il fedelissimo Acerbi, che segue la traccia del tecnico nelle dichiarazioni e sarà il punto fermo della difesa a Meazza. A tal proposito, un solo vero dubbio per il piacentino: chi schierare fra Lukaku e Dzeko al fianco di Lautaro in attacco, mentre per il resto Mkhitaryan è in vantaggio su Brozovic con Calhanoglu che rimarrebbe in regia.
Qui Porto. Dall'Italia, Conceiçao ha portato a casa la pretattica. Il tecnico dei lusitani ha portato a Milano praticamente tutta la rosa, compresi alcuni infortunati. Difficile decifrarne le intenzioni, in una sfida che lo vede affrontare un suo vecchio compagno di squadra: "Ma non è una gara tra me e Simone - assicura in conferenza stampa, prima di negare di essere mai stato vicino all'Inter - no, mai. Futuro? Amo l'Italia, è un Paese che ha tanti difetti, ma molte più qualità". Tra poche ore cercherà di sfruttare i primi e superare le seconde, almeno dell'Inter.
