L’Atalanta resta una favola. Che peccato però non vincere mai

Nessuno gioca come l’Atalanta. Buffon, dopo averla battuta e forse memore d’esserle stato molto vicino un anno fa, l’ha definita la migliore squadra d’Italia. Non la più forte, la migliore. Nella differenza, ci sono tutti i motivi per cui alla fine la Coppa Italia l’ha alzata la Juventus e non la Dea. Nessuno gioca come la squadra di Gasperini. Veloce, martellante, insostenibile. A volte anche per se stessa, tant’è che ha dovuto mollare il colpo dopo un primo tempo impressionante. Avesse continuato allo stesso ritmo, l’unica buona notizia per la Juve sarebbe stata che una squadra così non avrebbe mai potuto non dico perdere, ma neanche pareggiare col Milan. Invece, come un tennista col braccino, s’è fermata sul più bello. Ha vinto la Juve, ancora una volta: per Madama non è stata una bella stagione, non lo sarà comunque. Ma negli ultimi dieci anni c’è stata una sola società che ha sempre vinto qualcosa, mentre la più grande storia della Serie A è rimasta in qualche modo ancora al palo.
I cicli vanno coronati. Cosa resterà di questa Atalanta? In questi giorni si è celebrato il trentennale dello scudetto della Sampdoria. A breve toccherà ai vent’anni dell’ultimo tricolore giallorosso. La Dea ha messo in fila tre qualificazioni alla Champions League: qualcosa resterà comunque, negli annali. Un po’ meno, per ora, negli albi. E questo è un peccato, perché i cicli vanno coronati. È ancora presto per dire se e quando quello dei bergamaschi si chiuderà: sembra in divenire, pare rifiorire anno dopo anno. C’è tanta programmazione, quella di una società invidiabile messa su dai Percassi, che non ha nulla da imparare dalle big d’Europa. E anche un po’ di fortuna, perché le sliding doors esistono nel pallone come nella vita. Per i nerazzurri hanno le fattezze di Gian Piero Gasperini: 674 panchine in carriera e l’unico trofeo resta un Viareggio con la Juventus una vita fa. È l’anima del periodo d’oro e finché ci sarà lui vi sarà una qualche garanzia che l’Atalanta potrà continuare a impressionare. Tutti i cicli, però, finiscono. Sarebbe un peccato se questo si chiudesse a zero tituli.
