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Realtà contro speranza: Balotelli non rientra nei piani tattici di ManciniTUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
martedì 12 novembre 2019, 08:00Serie A
di Andrea Losapio

Realtà contro speranza: Balotelli non rientra nei piani tattici di Mancini

Una settimana fa Mario Balotelli era sulla bocca di tutti. Perché aveva, in maniera efficace e sacrosanta, smascherato gli ululati della Curva del Verona. Non al di là di ogni ragionevole dubbio, a quello ci hanno pensato gli stessi ultras che hanno postato il momento esatto in cui l'attaccante del Brescia scaglia la palla in tribuna, reo di avere reagito a una minoranza non troppo silenziosa. Fare un gesto forte per convocarlo? Secondo Roberto Mancini non serve, meglio una motivazione tecnica che non un gesto "forte" nei confronti del razzismo che, alla fine, non sarebbe stato percepito come tale.

Fino a qui tutto bene. Se non fosse che Balo ha come obiettivo quello di ritornare a indossare la casacca azzurra, non solo insieme al suo Brescia, ma anche con la Nazionale. Lo ha fatto in risposta a chi lo aveva denigrato in radio - dove era stato ospite - con una storia di Instagram. "Però quando Mario faceva e vi garantisco farà ancora gol per l'Italia vi sta bene vero?". Oltre il contesto becero creato dall'intervista della settimana scorsa di Castellini, il centravanti vuole rientrare, almeno per Euro2020. Oramai fuori dal giro da tempo - Conte non l'ha mai realmente preso in considerazione, Ventura nemmeno, Mancio lo chiamò la prima volta e poi basta - il rischio è quello che la realtà superi la speranza.


Perché dovrebbe essere convocato Balotelli? Non possono bastare i gol finora segnati in campionato, soprattutto pensando che quelli segnati con l'Olympique Marsiglia nello scorso anno non avevano portato a una nuova vita azzurra. L'idea è che oramai Balotelli non possa convincere in altra maniera se non con una ventina di reti da qui a fine stagione, perché Immobile e Belotti, attualmente, sono quasi impossibili da scalzare in quel ruolo. Forse anche in maniera corretta, perché il Gallo si dimostra un buon "regista" d'attacco, mentre il laziale - meno indispensabile per Mancini - ora ha già segnato 14 gol in 12 partite. Quando le difese saranno più alte - e più aperte, rispetto a Finlandia o Armenia - anche il laziale potrà essere un'arma interessante. Balotelli, invece, no. Quasi certamente.