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TUTTO mercato WEBMarchese: "Catania, stasera serve la vittoria per pressare Salernitana e Benevento"
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				Si aprirà questa sera, con due gare del Girone C, la 12ª giornata del campionato di Serie C (CLICCA QUI per il programma completo del turno), che vedrà subito il Catania in campo; un Catania chiamato all'esame Casertana, dopo la vittoria sul Benevento. Proprio della formazione rossazzurra, nel corso della diretta mattutina di A Tutta C, il format di TMW Radio interamente dedicato al mondo della Serie C, ha parlato l'ex Giovanni Marchese: "Il Catania sta dimostrando di essere una squadra davvero forte, e lo ha confermato con le ultime due vittorie importanti contro Salernitana e Benevento, due squadre di valore. Speriamo riesca a dare continuità a questi risultati. sta vivendo un bel momento e ci auguriamo che possa continuare così, perché da quanto ha mostrato in campo è una squadra forte e coesa su tutti i fronti".
Una vittoria nella gara di stasera contro la Casertana, avversario comunque ostico, porterebbe la formazione siciliana in vetta alla classifica. Questo metterebbe pressione a Salernitana e Benevento, che giocherebbero conoscendo il risultato della rivale?
"Assolutamente sì. Parliamo di due piazze importanti, dove i tifosi pretendono che la squadra vinca il campionato il prima possibile. Questo potrebbe generare un po’ di paura, un po’ di pressione mentale nei calciatori, e lo dico io che ho giocato a Salerno, so cosa significa giocare lì: è una piazza difficile, dove si parla solo ed esclusivamente di calcio. Non sarebbe facile se il Catania riuscisse già ad allungare questa sera. Chiaro però che il campionato è ancora lungo, ci sarà tempo per recuperare, ma avere già un vantaggio importante comincia a mettere pressione alle avversarie".
Accennavi alla Salernitana, una piazza sicuramente molto esigente e anche complessa. Dove il coefficiente di difficoltà è legato anche alle due retrocessioni che, nel giro di due anni, hanno portato la squadra dalla Serie A alla C. 
"Un percorso del genere pesa moltissimo su tutto l’ambiente del club. La Serie C è un campionato bello, ma non è paragonabile alla Serie A, e questo può mettere grande pressione su società e giocatori. Bisogna però ricordare che gli attuali calciatori non hanno colpe per le retrocessioni, sono cambiati, e ora si deve pensare al presente e al futuro, il passato può al massimo servire come spinta. Ricordiamo poi che la C non è facile, bisogna però vedere come ci si arriva ad aprile e maggio: a mio avviso, più si ha una rosa lunga e di valore, più crescono le possibilità di vincere un campionato".
A Salerno, tra l’altro, sta brillando anche mister Raffaele, nome meno blasonato di quelli di Toscano e Auteri.
"Sì, è un allenatore bravo. Ho avuto modo di conoscerlo qui a Catania, quando allenavo la Primavera, e conosce bene la categoria: ha tanti anni di esperienza in C, e ha ottenuto ottimi risultati, anche con il Potenza. Toscano e Auteri sono due tecnici altrettanto preparati, allenatori di categoria che potrebbero, secondo me, lavorare anche in categorie superiori".
Ti riporto al Catania, perché ci sono novità anche sul centro sportivo di Torre del Grifo. Il club sembra vicino a riacquisire questa importante struttura, segnale forte da parte della società di Ross Pelligra, perché il calcio non si fa solo con il campo: servono anche strutture, settori giovanili, accademie.
"Concordo pienamente. Secondo me Torre del Grifo deve tornare a questa società, che ha salvato il Catania e lo sta riportando in alto. È poi sì fondamentale lavorare sui settori giovanili, avere una “casa”, delle accademie. Tutto questo alimenta l’amore per il club anche tra i più piccoli. A Catania il tifo è enorme: oltre 20.000 persone allo stadio, ma anche signore novantenni e bambini di cinque anni che tifano Catania. Questo è bellissimo. Se poi si aggiungono accademie, scuole calcio e società affiliate, l’amore cresce ancora di più. Tra questi ragazzi può sempre nascere un campione fatto in casa".
E di giovani italiani bravi, effettivamente, ce ne sono. Però, all'estero, i ragazzi sono più pronti.
"Assolutamente sì, di ragazzi bravi ce ne sono, ma bisogna farli giocare. Non so se all'estero siano più pronti, ma una cosa è certa: li fanno giocare. Da noi forse c’è più pressione, anche es comunque c'è anche all'estero, ma la differenza è che lì i giovani hanno spazio. I talenti ci sono: servono pazienza e fiducia. Senza la fiducia dell’allenatore, della società e dei tifosi, anche il più bravo fa fatica. Bisognerebbe poi forse rivedere qualcosa nelle categorie più basse, come Serie D ed Eccellenza. A volte si schierano giovani solo perché obbligatorio, non perché pronti. Invece il giovane bravo deve giocare perché è bravo, non per regola. Quando giocavo io, anche se ero bravo, a volte non giocavo perché c’era un giocatore esperto davanti. Oggi è il contrario. Bisogna trovare equilibrio: forzare quando serve, ma non forzare quando non è il caso.".
In chiusura, nota in Serie A: al Genoa il tecnico Viera per ora è stato confermato, mentre Ottolini è in dubbio. Un momento complicato per la formazione rossoblù, che rischia di diventare caotico nella gestione.
"Il Genoa sta facendo fatica quest’anno. Dopo un buon campionato la scorsa stagione, ora le cose non vanno, probabilmente è mancato qualcosa nel mercato estivo. Quando cambi tanto, devi riassestarti, e non sempre è semplice. Ci sono annate in cui con lo stesso allenatore le cose non girano. Noi, da fuori, non possiamo sapere cosa succede nello spogliatoio: solo loro possono uscirne, insieme ad allenatore e staff. La società però dovrà decidere se intervenire con una mossa importante o attendere gennaio per rinforzarsi. C’è ancora tempo: siamo a novembre e da qui a maggio c’è margine per recuperare, ma serve una reazione immediata".
		
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