C'era chi voleva mettere in discussione Donnarumma. Gli stessi che lo fischiano a San Siro

Gianluigi Donnarumma è il portiere che ha fatto vincere un Europeo all'Italia. Sarebbe bene ricordarlo in ogni discussione che viene fatta sulla liceità della scelta, da parte di tutti gli ultimi commissari tecnici, di prendere il portiere del Paris Saint Germain e piazzarlo tra i pali della Nazionale ogni singola volta. Sui social impazza chi lo vuole fuori dagli undici, mentre a Coverciano non è mai in discussione, nemmeno per un'amichevole, semplicemente perché è una spanna sopra gli altri.
Poi, come tutti i portieri, anche Donnarumma sbaglia. Cionondimeno, Vicario è un ottimo interprete del ruolo, Carnesecchi è reduce da una stagione ai limiti del prodigioso, Meret rischia di vincere il secondo Scudetto prendendo meno gol di tutti. Tutto valido, ma è un bene avere qualcuno che è una spanna sopra e non pone nemmeno il ct nella posizione difficile di dovere scegliere per forza.
Il problema di Donnarumma è dato dai fischi di San Siro. Di una parte che, non ricordandosi che è il portiere della Nazionale e non del Milan, non gli ha ancora perdonato l'essere andato via a zero. Come Calhanoglu, come Kessie. Come potrebbero fare Maignan e Theo Hernandez. Semplicemente è stata fatta una scelta, da parte di una società, di non puntare determinati soldi su di lui (come sugli altri). Magari sbagliando anche dalla parte di Donnarumma che si è sempre professato tifoso, salvo poi andare via a parametro zero.
Al netto delle scelte professionali, però, c'è anche il valore del giocatore. E Donnarumma è probabilmente il miglior portiere della sua generazione, non avendo compiuto 26 anni da poco. 401 presenze con i club, 42 con la Nazionale, numeri impressionanti.
