Cabrini: "L'Italia fa fatica, nelle coppe prende cinque schiaffi. E quei rifiuti..."

“Crisi di sistema, serve un coordinatore”. Antonio Cabrini, campione del mondo nel 1982, legge così le difficoltà dell’Italia, a caccia di un nuovo commissario tecnico dopo l’esonero di Luciano Spalletti e il no di Claudio Ranieri. Intervistato da la Repubblica, l’ex difensore della Juventus, che poi è stato anche ct ma della Nazionale femminile, spiega: “Sono cambiati i tempi, l’Italia esprime un calcio che fa fatica e se anche arriva in fondo alle coppe prende cinque schiaffi”.
Tra i temi affrontati, quello dei giocatori - su tutti il riferimento va ovviamente a Francesco Acerbi - che rifiutano la convocazione azzurra: “Per quelli della mia generazione era pazzesco solo pensarlo”, ha spiegato Cabrini, che ha ricordato come ai suoi tempi, al massimo, ci si arrabbiasse per le mancate convocazioni.
La crisi del talento, comunque, è solo gli occhi di tutti: “Se ne nasce uno, poi scalda la panchina”, continua Cabrini, che delinea l’identikit del suo ct ideale. Un coordinatore, non un allenatore di campo, una figura che guidi tutte le Nazionali, anche giovanili. E Ranieri? “Un uomo saggio - chiosa Cabrini sul tecnico testaccino, che sarà 'solo' super consulente della Roma e non ct - ci avrà pensato bene e avrà fatto la scelta più giusta per lui”.
