Da terzino a difensore totale, la parabola ascendente di Calafiori. Futuro fra azzurro e mercato

Era arrivato come terzino sinistro in estate, ma in quel ruolo – dove già c’erano Kristiansen, Lykogiannis e il giovane Corazza – lo abbiamo visto solo di rado. Quasi subito infatti Thiago Motta lo ha impostato come centrale al fianco di uno fra Beukema e Lucumì, ma con libertà non solo di impostazione, ma di alzarsi fino a diventare un centrocampista aggiunto, una nuova e imprevedibile fonte di gioco tanto da aver sfornato ben cinque assist con la gioia del gol che però ancora non è arrivata.
Una stagione in crescendo quella del classe 2002 che si è reinventato centrale in una linea a quattro, dopo averlo fatto talvolta a Basilea in una a tre, e ha interpretato con caratteristiche uniche il ruolo tanto che a volte sembrava di vederne più di uno in campo per le sue capacità di accompagnare l’azione e rientrare velocemente per bloccare gli attacchi avversari. Sempre a testa alta, con classe e piedi da centrocampista e la veemenza e l’attenzione del difensore. Una duttilità assoluta, tanto che con l’Under 21 è stato schierato anche da mezzala, che ne fatto un difensore totale.
Anche per lui il futuro è tutto da scrivere: da un lato infatti c’è il sogno di una maglia azzurra per l’Europeo di questa estate, dove mettersi ancora di più in mostra, che però al momento non è semplicissimo da realizzare. Finora infatti il ct Spalletti ha preferito altri giocatori sia nel pacchetto dei centrali sia in quello degli esterni, ma di fronte a un campionato così eccelso è difficile non considerare la candidatura dell’ex Roma e Basilea anche per la sua duttilità. Dall’altro lato invece ci sono le sirene del mercato, con l’onnipresente Juventus che sembra voler puntare su tutta la spina dorsale del Bologna (oltre che l’allenatore) per svoltare nella prossima stagione, che ne fanno uno dei giocatori più appetiti del mercato. E chissà se la Champions League appena conquistata non possa cambiare un destino che sembrava già scritto.
