De Rossi: "L'Ostiamare deve ambire a essere un sostegno per Roma e Lazio"

Daniele De Rossi, proprietario dell'Ostiamare, è stato premiato in Campidoglio insieme ai calciatori dell'Under 19, diventati campioni d'Italia, e ha rilasciato qualche dichiarazione ai media presenti, tra cui TMW: "Certi risultati ci danno un po' più di risalto e sembra che stiamo facendo i fenomeni, ma il percorso è quello che ci aspettavamo. Grande lavoro, grande impegno, grande contatto quotidiano con i ragazzi, qualche intoppo, ma è normale quando devi demolire e ricostruire una struttura grande come la nostra. Questa è una ciliegina sulla torta, sono contento per i ragazzi e il mister, che hanno lavorato tanto quest'anno".
Questo progetto dove vuole arrivare?
"Ogni tanto spunta fuori qualche società che dice: 'Saremo la terza squadra di Roma'. Penso che Ostia per grandezza e per bacino debba ambire a essere un sostegno per Roma e Lazio e una società che porti qualcosa alla Roma calcistica e all'Italia calcistica, proprio per quanti siamo a Ostia e per quanto viviamo di calcio. Quello è l'obiettivo: diventare sempre più seri e professionali. Stiamo facendo grandi cose che sono meno appariscenti di uno scudetto, sia per l'Ostiamare calcistica, sia dal punto di vista dell'educazione, per proseguire un percorso di calcio e studio. Sono iniziate solo da 6 mesi le ristrutturazioni materiali e anche mentali".
Ci può essere dalla ripartenza di questi giovani quei calciatori per la nuova Nazionale?
"L'Italia è stata e sarà sempre una Nazionale che attingerà molto dai propri giovani. A volte lo si considerano giocatori che non lo sono più, bisognerebbe andare a cercare anche un po' più in basso come fanno tante altre nazionali. Tanti sono 2006-2007 che giocano stabilmente in squadre grandissime e nelle proprie nazionali. Noi possiamo solo far questo, abbiamo riconosciuto la bravura dei nostri calciatori e verranno premiati portandoli in prima squadra in ritiro e usufruendo delle loro prestazioni durante l'anno. La Serie D è un campionato importante, ma vede l'obbligo di schierare dei giovani e non avevamo molta voglia di cercarli in giro quando ne abbiamo di molto bravi da noi".
