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Tifosi a Euro2020? Qui San Pietroburgo: “Zero dubbi. Stadi già aperti”

ESCLUSIVA TMW - Tifosi a Euro2020? Qui San Pietroburgo: “Zero dubbi. Stadi già aperti”TUTTO mercato WEB
© foto di Imago/Image Sport
lunedì 5 aprile 2021, 17:45Serie A
di Ivan Cardia
Entro il 7 aprile la UEFA chiede rassicurazioni sugli stadi aperti per gli Europei. TMW viaggia nelle 12 città di Euro2020 per capire a che punto siamo.

I vaccini danno fiducia, anche se in realtà sono poco sfruttati dalla popolazione. E in Russia c’è grande ottimismo sulla possibilità di disputare gare a porte aperte in occasione di Euro 2020. Tant’è che nei giorni scorsi Alexei Sorokin, CEO dell’ente organizzatore russo, si è pubblicamente sbilanciato in questa direzione. Il quadro, del resto, è quello di un Paese nel quale i tifosi sono già tornati negli stadi e per strada le mascherine sono un lontano (e per qualcuno antipatico) ricordo. Musica per le orecchie della UEFA e delle sue richieste. Come noto, entro il 7 aprile le nazioni ospitanti gli Europei dovranno dare garanzie sotto questo punto di vista e anche comunicare l’affluenza che ritengono di poter assicurare (sono comunque esclusi i tifosi stranieri). A San Pietroburgo, sono in programma le gare della Russia del 12 e del 16 giugno contro Belgio e Finlandia, nonché quella del 21 tra queste ultime due nazionali, come pure una partita dei quarti di finale. E non sembrano esservi grandi dubbi.

Ne abbiamo parlato con Ivan Zhidkov, giornalista di sportsdaily.ru: “Sì, senza dubbio. Al momento, San Pietroburgo è una delle città più pronte per ospitare l’Europeo. Al momento è già consentita la presenza di spettatori negli stadi, fino al 75 per cento della capienza. La sensazione, onestamente, è che ci siano minori restrizioni rispetto all’Europa centrale”.

La Russia è pronta, quindi.
“Penso proprio di sì. Del resto, la federcalcio è una di quelle che si è preparata per prima al rientro dei tifosi negli stadi: ha preso a modello le regole con cui è ripartita la Bundesliga e dalla scorsa estate ha consentito il ritorno degli spettatori”.

In Russia le mascherine non sono obbligatorie, corretto?
“In strada no e infatti non la usa quasi nessuno. Siamo russi, che volete farci, la gente se è libera di non farlo preferisce non indossarla. Però all’interno degli stadi è obbligatorio l’uso della mascherina, così come quello dei guanti e il rispetto del distanziamento sociale. Tanto più se consideriamo che lo stadio a San Pietroburgo è sostanzialmente al chiuso”.

Qualche iniziativa particolare?
“Beh, nell’ultima gara casalinga lo Zenit ha allestito un punto di vaccinazione fuori dallo stadio, con lo Sputnik V. In realtà non tutte le persone che potevano vaccinarsi ne hanno approfittato: magari c’era qualche scettico, non saprei”.

In Italia si lavora a delle app che garantiscano il distanziamento sociale negli eventi, o la presenza di soli vaccinati. In Russia?
“Non ne ho notizia, al momento. Bisogna vedere quali saranno le richieste della UEFA: se chiederà l’impiego di qualche dispositivo di questo tipo, sicuramente sarà previsto. La Russia seguirà tutte le regole richieste”.

Nel caso qualche altra città dovesse ritirarsi dalla corsa a EURO2020, San Pietroburgo sarebbe pronta ad accogliere più partite rispetto a quelle previste?
“Anche in questo caso devo dire di sì. Sono sicuro che la Russia sarebbe più che disponibile a organizzare ulteriori gare dell’Europeo. Come ho detto, la federcalcio si è preparata con grande anticipo e tiene molto a questo appuntamento. Non vedo motivi per cui non dovrebbe farsi avanti se ci fosse questa esigenza”.

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