Inter, segnali scudetto. Funziona tutto, serve solo affinare l'istinto killer

Da dieci anni l'Inter non si trovava davanti a tutti in qualsiasi giornata del girone di ritorno. Solo statistiche, ma forse non solo. Fuori dalle coppe i nerazzurri hanno tempo, fame, rimorsi, cattiveria ed energia abbastanza per correre fortissimo verso la gloria che si chiama scudetto. Sia chiaro, è ancora molto lunga, però queste vittorie non devono mai passare per successi banali, scontati e in qualche modo facili da centrare. L'Inter è ormai una squadra la cui dimensione abbatte le pressioni di dover per forza sfruttare i passi falsi di Milan e Juventus. Vince e avrebbe vinto comunque. Questione di preparazione, mentalità e un primo vero accenno di abitudine ad affrontare partite come quelle contro la Lazio che da quasi due mesi sapeva soltanto vincere. Crescita, nella testa, nelle gambe e ovviamente nell'aspetto tecnico-tattico.
Sinergia calibrata alla perfezione tra Lukaku (devastante, ancora) e Lautaro Martinez (in gol come all'Olimpico). Funziona tutto. Probabilmente bisognerà affinare l'istinto killer perché sull'1-0 la Lazio sbandava clamorosamente, eppure il 2-0 tardava ad arrivare. Dettagli che pure, certo, sono importanti. Conte e la sua legione vanno a dormire sulla poltrona più alta e comoda che ci sia. Il derby, ormai alle porte, sarà un modo per ribadire qual è l'obiettivo stagionale: vincere lo scudetto. Non ci poteva nascondere prima, men che meno adesso.
