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Juventus, il futuro è già scritto: serve cedere. Chiesa e Vlahovic i candidati principali

Juventus, il futuro è già scritto: serve cedere. Chiesa e Vlahovic i candidati principaliTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
lunedì 11 marzo 2024, 11:38Serie A
di Daniel Uccellieri

Il Corriere dello Sport in edicola questa mattina si concentra sul futuro della Juventus, in particolare sul mercato, analizzando i bilanci del club bianconero. Quello che i tifosi della Juve possono sognare, scrive il quotidiano sportivo, è scritto nei conti del club che ha pubblicato la semestrale tre settimane fa e nel piano industriale proposto dal management agli azionisti. Premesso che mancano spazi per operazioni onerose, non sono evitabili cessioni da cui ricavare risorse irrinunciabili. I problemi per la Juve - si legge - non solo la perdita nel primo sempre (95 milioni) e quella che probabilmente emergerà al 30 giugno, stimabile intorno ai 150 milioni. Il problema è che la Juve continua a bruciare cassa: la gestione ordinaria ha ingoiato 64 milioni nel primo semestre ’23/24 (contro 56 nello stesso periodo l’anno scorso) e la finanza non abbonda. La controllante Exor ha dovuto anticipare la sua quota (127 milioni) dell’aumento di capitale, senza la quale il patrimonio netto sarebbe andato in negativo. Il capitale sociale, completamente eroso dalle perdite, è stato portato al minimo legale di 50 mila euro. Nel mese di febbraio Juventus ha rimborsato il prestito da 180 milioni emesso nel 2019 (il cosiddetto “Ronaldo-bond”) ma per farlo ha dovuto creare - con operazioni di finanziamento - liquidità non disponibile sui conti al 31 dicembre. Oggi parte il collocamento dell’aumento di capitale, da cui arriveranno i residui 72 milioni su cui non vi sono dubbi, essendosi Exor impegnata a sottoscrivere eventuali diritti inoptati dagli azionisti di minoranza e non assorbiti dal mercato.

La Juve deve cedere
Ciò significa però che la Juve ha sostituito debito con debito perché parte della finanza in arrivo dall’aumento di capitale dovrà coprire le perdite che la gestione continua a formare. Il piano industriale presentato a ottobre prevede il pareggio nel ’25/26. Per ottenere tale risultato la Juve dovrà centrare la qualificazione in Champions e superare il girone. L’eventuale qualificazione al Mondiale sarebbe un plus che consentirebbe di arrivare prima al traguardo. Per farlo la Juve dovrà ricavare almeno 120/130 milioni di plusvalenze da cessioni in tre anni, a cominciare da questo, in cui i milioni da player trading sono finora 20. Ne mancano altri 20 da realizzare preferibilmente entro giugno, a cui sommare altri 40 da conseguire nell’esercizio contabile ’24/25, cioè da luglio.

In questo scenario, pare difficile che la Juve possa rinunciare a cedere calciatori da cui ricavare plusvalenze: i candidati sono ovviamente Chiesa, Bremer, Vlahovic oppure i giovani Soulé, Yildiz, Iling-Junior. Difficile non proseguire con Allegri che ha ancora un contratto oneroso: duplicare i costi dello staff non sarebbe funzionale all’austerity. Resta il nodo del rinnovo, su cui le parti si confronteranno.

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