L'Italia Under 20 si ferma a un passo dalla gloria. Mondiale all'Uruguay

Peccato. E' davvero un peccato perché il cammino dell'Italia al Mondiale Under 20 è stato di quelli esaltanti, di quelli che meritavano un altro epilogo. Serviva un'ultima vittoria per entrare nella storia, ma l'atto conclusivo della kermesse argentina ha visto trionfare l'Uruguay: primo successo per la Celeste alla sua terza finale, una vittoria meritata figlia di una eccellente condizione fisica ma anche di una precisa filosofia di gioco. Molto aggressiva. Il gol che ha deciso la partita, arrivato all'86esimo, è figlio di una costante ricerca del vantaggio della Celeste, un moto perpetuo offensivo che solo per caso ha trovato il suo sbocco felice nei minuti finali

Per noi non è tempo di finali. Ce l'han detto le italiane nelle ultime settimane e stasera l'ha confermato la stessa Italia, sconfitta meritatamente. Il pessimo terreno di gioco del Diego Armando Maradona di La Plata non ha aiutato: ha esaltato la garra uruguagia, ha neutralizzato le qualità tecniche di un'Italia che non è mai riuscita a sfruttare né gli inserimenti di Casadei, né le giocate di Baldanzi e Pafundi. Quest'ultimo, preferito a Esposito nell'undici iniziale, in 56 minuti di gioco ha avuto una sola occasione a disposizione.

A fare la differenza è stata la grande aggressività dell'Uruguay. Già nel primo tempo la Celeste, spinta dalla quasi totalità del pubblico presente sugli spalti, avrebbe meritato il gol ma Desplanches s'è rivelato insuperabile. Soprattutto al 23esimo, quando ha deviato un colpo di testa da posizione ravvicinata di Duarte con un intervento tutto istinto.
Pur senza brillare in precisione, la squadra del ct Broli ha adottato fin da subito una strategia che s'è rivelata vincente: baricentro alto, ha lasciato la palla agli azzurrini e poi li ha continuamente aggrediti. Recuperata palla, quasi sempre l'azione finiva sui piedi del 10 Franco Gonzalez e dell'11 Juan Santos, protagonista di giocate davvero interessanti.
L'Italia ha provato ad arginare gli avversari finché ha potuto. Finché ne ha avuto. Nella ripresa ha anche provato a cambiare la musica della partita dopo qualche passaggio sbagliato di troppo dell'Uruguay ma all'86esimo, sugli sviluppi di un corner, Luciano Rodriguez ha deciso la finale con un colpo di testa.
Il secondo posto è il miglior risultato per l'Italia in questa competizione. Consolazione amara, anche se la sconfitta è meritata. Resta un cammino di altissimo livello, con Casadei capocannoniere e Baldanzi grandissimo protagonista. Resta l'amaro in bocca per come è finita.