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Lazio, il bilancio dei giornalisti sul girone d’andata: sorprese, delusioni e il rinnovo di Sarri

Lazio, il bilancio dei giornalisti sul girone d’andata: sorprese, delusioni e il rinnovo di SarriTUTTO mercato WEB
© foto di Image Sport
domenica 26 dicembre 2021, 07:30Serie A
di Riccardo Caponetti
fonte Dall’inviato a Roma

Con due vittorie consecutive, contro Genoa e Venezia, la Lazio ha potuto festeggiare un Natale in serenità, nonostante i tanti casi che hanno animato gli ultimi dieci giorni biancocelesti. Per fare un bilancio del girone d’andata, su TuttoMercatoweb.com sono intervenuti tre giornalisti e opinionisti del mondo Lazio.

Un voto al girone d’andata della Lazio?

Carlo Roscito (Corriere dello Sport, LaLaziosiamonoi.it)
“Do 5,5. Mi aspettavo sì delle difficoltà, ma pensavo che la Lazio potesse arrivare a dicembre un po’ più avanti in classifica: al momento sarebbe fuori dalle competizioni europee”.

Andrea Iustulin (Radio Incontro Olympia)
“5,5. La Lazio è in piena corsa per un posto in Europa ma non è riuscita a trovare una continuità di rendimento e soprattutto una identità di gioco definita. Maurizio Sarri è arrivato con la famosa frase «Aprite le porte alla bellezza», anche se ancora si è visto davvero poco, sebbene il Mister abbia chiarito subito che questo sarebbe stato un anno di transizione. Scendere in campo ogni tre giorni non ha aiutato, ora si torna a giocare con tempi più dilatati e speriamo quindi di vedere la crescita della squadra per dimenticare in fretta le brutte figure di Bologna e Verona”.

Valerio Marcangeli (Il Messaggero)
“5+. La Lazio è ottava, fuori da tutto, e dietro a squadre con un organico inferiore come la Fiorentina. C’è margine però per poter crescere, non è questa la vera Lazio”.

La delusione e la sorpresa?

Carlo Roscito (Corriere dello Sport, LaLaziosiamonoi.it)
“Le delusioni dico Leiva e Muriqi, a cui ormai vengono preferiti anche Felipe Anderson o Pedro come attaccanti centrali. Leiva perché ha sempre fatto fatica, anche a inizio anno quando non aveva ancora perso il posto da titolare. Sorpresa Cataldi, che ha avuto la fiducia che non aveva mai avuto e si è conquistato la maglia. Non faccio il nome di Pedro, il migliore, soltanto perché non è una sorpresa”.

Andrea Iustulin (Radio Incontro Olympia)
”La sorpresa non può non essere Pedro. In queste diciannove partite è stato il fattore biancoceleste e ha trascinato la squadra con prestazioni esaltanti. Impressionanti i suoi numeri, per uno definito “bollito” dall’altra parte del Tevere in estate. Menzione di onore anche a Cataldi che è passato dall’essere l’ultima scelta al titolare indiscusso della mediana. Troppo facile dire Muriqi per la delusione per cui faccio il nome di Lazzari. Ha sofferto l’arretramento a terzino non dando mai la sensazione di essersi calato nella parte, soffre in fase difensiva senza compensare quando deve offendere”.

Valerio Marcangeli (Il Messaggero)
“La delusione in toto è la difesa. Sarri è molto attento e ha svolto tanti allenamenti sul reparto, ma i numeri non sono quelli di una squadra che vuole entrare in Europa. A livello di singoli, scelgo Lazzari, che in pochissimo tempo ha perso il posto in rosa”.

Il rinnovo imminente di Sarri che segnale è?

Carlo Roscito (Corriere dello Sport, LaLaziosiamonoi.it)
“Aspettiamo l’ufficialità ma è un grande segnale. La Lazio ha intrapreso una strada, ora deve avere la forza per seguirla fino in fondo con convinzione. La speranza è che la società, nelle prossime finestre di mercato, possa costruire una squadra a immagine e somiglianza dell’allenatore”.

Andrea Iustulin (Radio Incontro Olympia)
“Fondamentale per mandare un segnale chiaro a squadra e ambiente. Con Sarri si è scelto di costruire un qualcosa di nuovo rispetto al passato ma bisogna seguire le sue indicazioni: serve il coraggio di trasformare le promesse in fatti partendo dal mercato di gennaio. Presentarsi già con l’Empoli il 6 gennaio con un uno o due acquisti e magari una politica dei prezzi più vicina al tifoso potrebbe rappresentare il modo migliore per cominciare il 2022”.

Valerio Marcangeli (Il Messaggero)
“Non era necessaria, ma è stata una mossa giusta della società: per la prima volta Lotito ha un allenatore che ha già vinto trofei importanti. Sarri può fare molto bene se gli viene permesso di agire come vuole, con i giocatori che preferisce per ricostruire un ciclo dopo che quello di Inzaghi è finito”.

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