Lecce, Piccoli e il rigore decisivo: "Bellissimo. Futuro? Sono dell'Atalanta, ma qui mi piace"

"Sapevo quanto pesava quel pallone. Ma ero tranquillo ed è stato bellissimo". Roberto Piccoli, autore del pareggio del Lecce con il Bologna, arrivato all'ultimo minuto e tra le proteste dei rossoblù, torna così sull'episodio che lo ha visto protagonista nell'ultima giornata di campionato. Per lui, che al Via del Mare è in prestito dall'Atalanta, finora 209 minuti giocati e due gol segnati, mica male: "Ma è stato così anche a Empoli - racconta a La Gazzetta dello Sport - e a La Spezia".
Cresciuto all'Atalanta, ha girato tante squadre e diversi tecnici.
"A La Spezia sono stato sfortunato, due infortuni ai flessori; a Verona è stato forse il periodo più difficile. A Empoli è andata bene. Ho avuto la fortuna di essere allenato da tre top: Gasperini, Italiano e D’Aversa".
L'idolo?
"Vieri. Potenza, fisico, cattiveria, gran botta".
A Lecce si può fermare a lungo?
"Ci sto bene, oggi è difficile dire se potrò stare qui a lungo, anche se mi piace. Non programmo mai, sono dell’Atalanta e a queste cose pensa il mio agente Beppe Riso che mi dà garanzie. Sicuramente sto lottando per impormi, per dare tutto me stesso, per il Lecce, per questo club, per i tifosi. Corvino mi ha chiamato e mi ha convinto, so che è un fenomeno".
