Dolomiti Bellunesi, Cossalter: "Qui c'è tutto per consolidarsi nel professionismo"


Nel corso della diretta mattutina di A Tutta C, format di TMW Radio interamente dedicato al mondo della Serie C, è intervenuto il centrocampista e vice capitano della Dolomiti Bellunesi Thomas Cossalter, che ha commentato la promozione dei suoi dalla C al professionismo: "Io sono feltrino, vivo proprio a Feltre, quindi sicuramente me la sono vissuta ancora più intensamente rispetto ai miei compagni: ho giocato nello stadio di casa con tantissima gente, abbiamo centrato un traguardo che mancava a Belluno da venti anni... sono emozioni che ti rimangono dentro per tutta la vita".
Una stagione che ha visto una lunga battaglia anche col Treviso durante il corso del campionato...
"Si, è stato un eterno combattimento tra noi e il Treviso per tutto l'anno. Ritengo che i punti chiave del nostro successo siano stimati dalla stagione scorsa, arriviamo da un secondo posto e quest'anno la società ha fatto un gran lavoro, riconfermando parte del gruppo dell'anno scorso, compreso l'allenatore. Dopo, inserendo qualche giocatore giusto, lavorando continuamente tutto l'anno, siamo riusciti ad arrivare a un traguardo che storico è dir poco, ma è sicuramentee meritato al 100%. Forse ci siamo dimostrati la squadra più continua durante l'anno".
Cosa ti aspetti dalla Serie C, e quali possono essere le difficoltà dal passare dai dilettanti ai professionisti?
"Come prima cosa sicuramente il livello, in C ci sono giocatori ancora migliori rispetto a quelli che siamo abituati a incontrare, e ci saranno sicuramente tante difficoltà, perché, anche statisticamente le neo promosse fanno spesso un po' di fatica, come è normale che sia. Però per il momento continuo a godermi la festa e quello che è, con la testa ci arriveremo pian piano".
Ma come si vive il calcio nella Dolomiti Bellunesi?
"È una società intanto recentissima, con soli 4 anni di attività alle spalle, che ha riunito tre squadre della provincia, provincia ama il calcio, c'è tanta gente appassionata di tutte le età. Poi c'è anche un progetto importantissimo portato avanti dal club, e strutture che difficilmente si vedono in Serie D, tra campi e palestra: si può tranquillamente ambire a mantenere il professionismo in provincia".
Parlarvi di professionismo, ti porto un attimo sulla Serie C: ti piace questa formula playoff?
"Onestamente la ritengo un po' eccessiva, nel senso che sono tante squadre, tante partite, è un calendario che veramente si prolunga notevolmente: non vedo il senso di dover fare entrare nei playoff fino alla decima squadra, fare un calendario così lungo".
Quanto ci sarà da lavorare per raggiungere il livello della Serie C per poter poi mantenere anche il professionismo?
"Ho seguito molto il Girone A, ho alcuni amici che ci giocano, su tutti Alessandro Pietrelli, che è approdato alla Juventus. Il livello è alto, ma onestamente mi sento molto pronto, sicuramente ci sarà da lavorare, ma avevamo già improntato una struttura vicina a tante squadre di Serie C. Mister Zanini è una grande persona, prima ancora di essere un bravo allenatore, fa stare bene tutto il gruppo indipendentemente da chi gioca e chi non gioca, tende a coinvolgere tutti, e penso che questo sia veramente un punto di forza nostro, che ci permette di avere un livello sempre alto. Faremo gioco su questo".
Ultima domanda: sei cresciuto nel settore giovanile del Bologna. La squadra di Italiano può riuscire nell'impresa di portare un trofeo che manca da tantissimo tempo?
"Il traguardo è li, e non vedo il motivo per cui non dovrebbe provarci. Io ho molti ricordi legati a Bologna quindi spero sempre in risultati positivi, ma vedo davvero una squadra che sta giocando bene, fa divertire molta gente che si sta appassionando".
