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Lotito vs Inzaghi, i laziali si dividono. È di nuovo guelfi contro ghibellini, ma le colpe sono di tutti

Lotito vs Inzaghi, i laziali si dividono. È di nuovo guelfi contro ghibellini, ma le colpe sono di tutti TUTTO mercato WEB
© foto di Image Sport
sabato 29 maggio 2021, 08:30Serie A
di Riccardo Caponetti
fonte Dall'inviato a Roma

A Roma è di nuovo guelfi celesti contro ghibellini bianchi. Dopo cinque anni di pace, la tifoseria torna a spaccarsi sulla vicenda Inzaghi. C'è chi condanna a spada tratta la società, Lotito e Tare, per l'ennesima figuraccia della Lazio. E chi invece se la prende più con Simone Inzaghi per il suo dietrofont. "Inzaghi traditore" è il commento che va per la maggiore, il concetto espresso - nero su bianco - sui muri di Formello ieri mattina.

In un momento del genere, tra le ceneri di un ciclo e l'alba di una nuova era, serve tutto tranne che una guerra fratricida tra la tifoseria, l'unica componente che ci ha rimesso tutto: un allenatore, un (ex) simbolo e le ultime certezze rimaste per il futuro. È inutile spaccarsi nel cercare un colpevole, perché sono tutti responsabili della situazione. Tutti hanno perso e nessuno ne esce vincitore. Inzaghi è passato come un traditore: legittimo accettare una nuova scelta professionale, a maggior ragione se al doppio dell'ingaggio attuale, ma ci sono modi e modi per salutare la piazza che l'ha accolto appena ventenne, nell'estate del 1999. Sapeva che l'Inter era sulle sue tracce? Perché presentarsi all'incontro con Lotito e Tare e costruire il prossimo ciclo? Perché avvisare lo staff del rinnovo? È passato un treno importante e Inzaghi ha fatto bene a non farselo scappare. Ma poteva salirci in maniera diversa, su questo pochi dubbi.

Da questo addio shock ne risente anche l'immagine della Lazio e dei suoi dirigenti. Che dopo aver sondato vari allenatori (Gattuso su tutti, ora alla Fiorentina) avevano deciso di rimanere con Inzaghi, che li ha gelati giovedì pomeriggio. Ora sono senza tecnico e con una città in rivolta, che gli contesta il ritardo nel rinnovo di Inzaghi. "Dopo 7 ore di colloquio è impossibile non uscire con la firma", il pensiero comune. In effetti, è così. Anche perché da più di un anno e mezzo che si parla del suo contratto e si è arrivati al fotofinish per provare a rimettere insieme i pezzi. Una società che vuole ambire alla Champions non può sbagliare sempre le tempistiche. Ed è vero che Lotito non sarebbe mai potuto arrivare ai 5 milioni dell'Inter, ma se veramente avesse voluto trattenere Inzaghi avrebbe potuto fare un piccolo, leggero, sforzo economico. Magari non sarebbe cambiato nulla, perché l'Inter è un passo in avanti importante nella carriera di Inzaghi soprattutto per una questione di ambizioni e di stimoli.

A lui ora l'arduo compito di sostituire Conte, alla Lazio l'impresa di trovare un successore di Simone. Con la speranza che i guelfi celesti e i ghibellini bianchi riescano a ricompattarsi intorno alla Lazio. L'unica vittima di una vicenda in cui tutti sono colpevoli.

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