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Ordine invita alla calma sul Milan: "Dopo Napoli e Juve vedremo se è nata una squadra"

Ordine invita alla calma sul Milan: "Dopo Napoli e Juve vedremo se è nata una squadra"TUTTO mercato WEB
Oggi alle 09:45Serie A
di Niccolò Righi

Tre vittorie consecutive e sensazioni più che positive per il Milan, ieri corsaro per 0-3 a Udine. Una vittoria che sul Corriere dello Sport-Stadio il giornalista Franco Ordine, noto per la sua vicinanza ai colori rossoneri, ha commentato così: “Non è il caso di strabuzzare gli occhi per quei tre squilli del Milan nella prima ora di gioco in assenza di Leao e Nkunku che pure qualche contributo alla causa potranno darlo. Non è il caso di meravigliarsi perché quello che riluce nella notte di Udine, con Allegri in tribuna che a fine primo tempo, nonostante l’1 a 0, sembra morso dalla tarantola, è il comportamento dei rossoneri durante la fase difensiva. O meglio, per essere precisi, l’attenzione e la disciplina, quasi militare, nel coprire gli spazi, nel marcare i rivali e soprattutto nell’evitare al suo portiere, Terracciano, sostituto di Maignan, un impegnativo lavoro”.

Poi ancora: “Attenti però: pensare che il 20 settembre dopo appena quattro capitoli del romanzo popolare sia la data giusta per battezzare la trasformazione calcistica del Milan passato da una idea di gioco “dominante” a un’altra, concreta, attenta, cinica ma fatta anche di geometrie apprezzabili, è prematuro oltre che sbagliato. Perché intanto a questo Milan mancano ancora interpreti fondamentali come Leao, come lo stesso Nkunku che continua a fare apprendistato e a coltivare la indispensabile salute fisica, per non tacere di Maignan rimasto a casa solo per un eccesso di prudenza ma destinato a rientrare nei ranghi domenica prossima per la sfida con il Napoli campione”.

Infine la chiosa: “Poi gli esami, che di solito non finiscono mai, arriveranno molto presto e prima del previsto. In attesa della prossima sosta per la Nazionale Allegri deve misurarsi con Conte che gli sfilò il secondo scudetto ai tempi di Berlusconi e Galliani, e poi rendere visita alla Juve dalla quale si congedò dopo aver alzato al cielo di Roma una coppa Italia e fatto una colossale bischerata a fine partita con Cristiano Giuntoli. Forse solo allora potremo dire se, nelle pieghe di un mercato molto contraddittorio e criticato, a Milanello è nata una squadra”.

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