PSG, Marquinhos ammette: "La Champions non era un'ossessione, ma ci sentiamo liberati"

"Non rappresentiamo solo questi colori di Parigi, rappresentiamo i colori della Francia, come ha detto il presidente (Al Khelaifi, ndr). Vediamo i bambini con gli occhi pieni di gioia, penso che ispireremo un'intera generazione, futuri campioni. È un sogno per me essere qui, perché si viene qui quando si vince qualcosa di speciale". Ha parlato così, con tanto di sorriso a 36 denti e nemmeno ventiquattro ore dopo il trionfo in Champions League contro l'Inter il capitano del PSG Marquinhos.
Intervenuto ai media presenti all'uscita dall'Eliseo dopo essere andato a trovare con la Coppa tra le mani il Presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, che ha dedicato delle parole speciali per il difensore brasiliano (si è anche commosso, ndr): "Quando parla di me, parla anche di tutte le persone che sono passate, parla delle leggende, dei giocatori che hanno fatto un grande lavoro affinché il club arrivasse fin qui".
Al PSG dal 2013, finalmente Marquinhos ha coronato il sogno di regalare la prima Champions League di sempre al club transalpino e al numero uno Al Khelaifi: "Il nostro presidente, che mi ha dato l'opportunità di essere qui... è lui che ha dato inizio a tutto. È un progetto, ma penso che il progetto non si fermi qui. Abbiamo sempre detto che questo trofeo era un obiettivo, ma non un'ossessione. Oggi ce l'abbiamo fatta, ci sentiamo liberati. Ora bisogna continuare. Questo è il calcio: giorni di gloria e giorni difficili", le parole dell'ex centrale della Roma riportate da RMC Sport.
